Il Partito Popolare Europeo (PPE), un gruppo politico di centrodestra, sta sollecitando il Parlamento Europeo ad accelerare l’approvazione di una nuova legge chiave che riguarda le norme dell’Unione Europea in materia di trasparenza aziendale sul fronte ambientale. L’iniziativa mira a facilitare un voto su parte della legislazione già a partire dalla prossima settimana, come evidenziato in una lettera analizzata da POLITICO. L’obiettivo del PPE è che il Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, appartenente allo stesso partito, impieghi la procedura d’urgenza per permettere un voto rapido sulla prima sezione della legge omnibus. Tale misura temporanea sarebbe destinata a sospendere alcune regole di comunicazione aziendale, in attesa che il resto della normativa venga negoziato. La richiesta è che il voto avvenga “idealmente” entro la prossima settimana e “non oltre” il mese di aprile.
La proposta di legge, introdotta dalla Commissione Europea pochi giorni fa, mira a modificare aspetti cruciali del Green Deal europeo, comprese la Direttiva sulla divulgazione della sostenibilità aziendale (CSRD) e la Direttiva sulla dovuta diligenza per la sostenibilità aziendale (CSDDD). Le norme in questione impongono alle società di riportare dati sulle proprie impronte ecologiche, sull’esposizione al cambiamento climatico e di monitorare le proprie catene di fornitura per prevenire danni all’ambiente e violazioni dei diritti umani. Al momento, solo le grandi imprese sono soggette a tali obblighi, mentre altre aziende saranno coinvolte ai termini delle scadenze previste per il 2026, 2027 e 2028.
Secondo Tomas Tobé, europarlamentare e vicepresidente del PPE, è fondamentale fornire alle aziende contezza e chiarezza giuridica riguardo l’attuazione degli impegnativi obblighi di notifica stabiliti da queste leggi. Egli sostiene che, più rapidamente le imprese riceveranno indicazioni precise sul percorso da seguire, minori saranno le spese e le interruzioni affrontate. Tobé ha argomentato che è imperativo che la proposta di introduzione della sospensione temporanea delle norme entri in vigore quanto prima, fattore che contribuirebbe a rendere il lavoro del Parlamento sugli altri componenti della legislazione omnibus più efficiente e complesso.