Open the boardersOpen the boarders

La Bibbia narra che quando il popolo eletto affrontò l’esodo dall’Egitto, Dio li nutrì con delle quaglie e con la manna. Chi mangiò le quaglie fu coperto di piaghe e morì e chi mangiò la manna si nutrì e ebbe le forze per proseguire il viaggio.

La storia si ripete oggi? Ci sono migranti che come manna accettano volentieri di trascorrere parte della loro vita in una caserma dismessa della Grecia o della Turchia, ci sono invece migranti che gridano “OPEN THE BOARDERS”. I migranti di Idomeni come quelli di Calais spostano sempre più a nord il loro viaggio, mettendo in difficoltà le autorità dei paesi europei.

Attraversano il mare d’inverno quando potrebbero aspettare quantomeno l’estate, si accampano con tende di fortuna in mezzo alla sporcizia e al degrado, però vicini al confine. Rifiutano l’assistenza dei governi che gli offrono sistemazioni altrove, più pulite e confortevoli, ma lontano dalla frontiera che loro vogliono assolutamente varcare, a costo della propria vita e peggio ancora della propria dignità.

Questo attraversamento dei confini fine a se stesso, che sposta il limite sempre oltre, che finisce per non avere più né una meta né un motivo è il seme del terrorismo.

Un pensiero su “Open the boarders”
  1. Mi sembra davvero assurdo che queste persone mettano a rischio la loro vita e dignità per attraversare dei confini. Se ci sono offerte di aiuto e sistemazioni migliori, perché non accettarle?

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