A Bruxelles è emersa la nomina di Ylva Johansson come nuovo inviato speciale dell’Unione Europea per gli ucraini all’interno del blocco. La notizia è stata confermata da due fonti informate, che hanno riferito a POLITICO sulla decisione di affidare a Johansson questo nuovo incarico. L’obiettivo principale sarà supervisionare la strategia a lungo termine per i rifugiati ucraini, recentemente annunciata dalla Commissione.
Johansson, ex ministro del governo svedese, ha ricoperto il ruolo di commissario agli Affari Interni dal 2019 al 2024, vantando una solida esperienza in materia di migrazione e sicurezza. Le sue visite in Ucraina sono state frequenti, tra cui una in un campo profughi situato al confine con la Romania. In riconoscimento del suo impegno, lo scorso settembre ha ricevuto l’ordine al merito ucraino.
L’Unione Europea ha prorogato la protezione temporanea per circa 4,3 milioni di ucraini sfollati dall’inizio dell’invasione russa a febbraio 2022. L’obiettivo comune dell’UE è di garantire un futuro sicuro per questi rifugiati, con la possibilità di trasformare lo status temporaneo in accordi legali permanenti. Allo stesso tempo, sarà agevolato anche il loro ritorno in patria.
Il piano prevede inoltre l’istituzione di “hubs di unità”, centri informativi congiunti con l’Ucraina, che offriranno supporto per l’integrazione e il rimpatrio. Johansson avrà il compito di rafforzare la coordinazione delle misure attuate, rappresentare gli ucraini e favorire lo sviluppo di strumenti di sostegno, come ha dichiarato Magnus Brunner, commissario per le migrazioni.
In Ucraina, l’aspirazione al rimpatrio dei cittadini è forte, nonostante il conflitto con la Russia continui. Intanto, in alcuni paesi europei, si avvertono preoccupazioni per una crescente “stanchezza” nei confronti dei rifugiati. Tuttavia, altri Stati vedono nei profughi un’opportunità per rafforzare il proprio mercato del lavoro. Yurii Stasiuk ha contribuito alla realizzazione di questo reportage.
