Alla fine di una tranquilla giornata negli Stati Uniti, un devastante cyber attacco porta al blackout totale per un minuto, spegnendo tutto: dagli elettrodomestici agli impianti ospedalieri, dalle automobili ai semafori. In quel breve lasso di tempo, 3402 persone perdono la vita. Un attacco così sconvolgente sarebbe già un dramma, ma cosa accadrebbe se il blackout durasse molto di più? Questo è il punto di partenza di “Zero day”, la miniserie di successo su Netflix, un thriller avvincente che esalta le tensioni latenti nell’America contemporanea.

Creata da Eric Newman, Noah Oppenheimer e Michael Schmidt e diretta da Lesli Linka Glatter, già nota per aver lavorato con successo in produzioni televisive, questa produzione ci catapulta in un mondo in cui la guerra informatica è una minaccia concreta e globale. Immediatamente, si punta il dito verso la Russia, anche se le vere risposte non appaiono così semplici. La narrazione, disposta in sei episodi da 50 minuti ciascuno, segue una trama che intensifica il coinvolgimento emotivo, rievocando con nostalgia i capolavori della fantapolitica degli anni ’60.

Al centro della vicenda, l’ex presidente democratico George Mullen, incaricato di guidare una commissione speciale dalla nuova Presidente, Evelyn Mitchell, una figura che rompe convenzioni e tabù, essendo una donna afroamericana. Affiancato da un team di investigatori, Mullen combatte contro nemici politici che non esitano a intraprendere giochi di potere e ricatti. Anche la sua famiglia non è al riparo dal dramma: la figlia, impegnata in un complicato legame sentimentale, è coinvolta nelle indagini che il padre guida, mentre i dissapori personali mettono ulteriore carne al fuoco.

La serie pone in evidenza una società americana sull’orlo del caos, riflettendo temi moderni come la paranoia, il potere della tecnologia e la fragilità delle nostre strutture sociali. Mentre Mullen si confronta con il pericolo incombente di una possibile arma neurologica, lo spettatore è trasportato in un susseguirsi di rivelazioni e azioni al cardiopalma. La tensione è palpabile e ci ricorda periodi storici critici come la guerra fredda, mantenendo un vibrante e inquietante parallelismo con la realtà attuale.

Robert De Niro offre un’interpretazione magistrale nel ruolo del presidente Mullen, bilanciando autorità e vulnerabilità con la sua presenza scenica unica. Al suo fianco, un cast stellare comprende Matthew Modine nei panni dell’antagonista, Angela Bassett, Lizzy Caplan e Joan Allen. L’America rappresentata sullo schermo, con tutte le sue complessità, è un riflesso amplificato delle sue contraddizioni e delle sue sfide contemporanee.

In conclusione, “Zero day” si distingue non solo per la qualità della sua produzione e l’abilità narrativa, ma anche per la riflessione che innesca sui pericoli attuali legati alla tecnologia e al controllo delle informazioni. Un viaggio attraverso l’indagine e il conflitto, che promette di mantenere gli spettatori incollati allo schermo fino all’ultimo fotogramma.

10 pensiero su “Robert De Niro protagonista in Zero Day: thriller politico sull’America hackerata e in crisi”
  1. Wow, che interessante! La miniserie sembra davvero esplorare in profondità le questioni contemporanee. Non vedo l’ora di vedere come hanno reso questi elementi di thriller fantapolitico!

    1. Sono d’accordo, sembra davvero promettente! Speriamo che riesca a mantenere alta la tensione e a offrire spunti di riflessione su temi attuali. Sarà interessante scoprire come intrecciano politica e fantascienza nella trama!

      1. Sì, esatto! La combinazione di questi elementi può davvero portare a una narrativa avvincente e stimolante. Non vedo l’ora di vedere come svilupperanno i personaggi e le dinamiche tra di loro, sperando che riescano a rendere giustizia alla complessità del contesto attuale.

        1. Anch’io sono molto curioso di vedere come verranno gestite le evoluzioni dei personaggi! Credo che un approccio sfumato e ben ponderato possa fare la differenza, rendendo la storia più coinvolgente e autentica. Speriamo che gli autori riescano a cogliere tutte le sfumature e a trasmettere emozioni forti!

          1. Sono d’accordo, le sfumature e le evoluzioni ben gestite possono davvero elevare la narrazione. Incrocio le dita affinché gli autori riescano a trasmettere quelle emozioni autentiche che tutti speriamo di vedere!

  2. Ammazza che trama! Sembra veramente na cosa sconvolgente, poi sta serie me guarderò subito! Americani e Russia, sempre questi impicci qua…

    1. Sì,, è proprio intrigante! La tensione tra aammericani e russi rrende tutto più avvincente. Sono curioso di saperee cosa ne peenserai una volta vista!

      1. Assolutamente d’aaccordo! La dinamica tra le due superpotenze crea un’atmosfera davvero coinvolgeente. Non vedo ll’ora di diiscuterne con te dopo averla vista!

        1. Sono completamente in sintonia con te! La tensione tra le superpotenze è palpabile e tiene incollati allo schermo. Sarà interessante discutere di come si evolvono le loro strategie e l’impatto che hanno sulla trama. Non vedo l’ora di sentire le tue impressioni!

          1. Assolutamente d’accordo! L’intreccio geopolitico attira l’attenzione e fa riflettere su possibili scenari futuri. Non vedo l’ora di confrontare le nostre opinioni sugli sviluppi che verranno!

Rispondi a Knight Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *