Yuval Raphael, rappresentante di Israele, ha conquistato un posto in finale all’Eurovision Song Contest, dopo essere sopravvissuta all’attacco di Hamas il 7 ottobre, fingendosi morta per ore. La sua esibizione sul palco della St. Jakobshalle di Basilea, con il brano «New Day Will Rise», ha suscitato reazioni contrastanti dal pubblico, tra cui qualche mormorio, fischi timidi e applausi.

Durante la trasmissione in diretta, non si sono verificate le contestazioni avvenute durante le prove aperte al pubblico nel pomeriggio. In quell’occasione, la sicurezza ha dovuto intervenire per fermare sei persone che disturbavano la performance con fischietti e bandiere. Gli episodi di protesta seguono quanto avvenuto alla parata inaugurale di domenica, quando la cantante è stata accolta da striscioni contro il genocidio, bandiere palestinesi e il gesto del taglio della gola da parte di alcuni manifestanti.

La giornata di sabato sarà dedicata a ulteriori prove, in vista della finale da tenere sotto osservazione. In risposta agli eventi pomeridiani, la televisione svizzera ha dichiarato che gli organizzatori sono impegnati a garantire un ambiente neutrale, sicuro, inclusivo e rispettoso.

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