Nel panorama delle serie Netflix, “Adolescence” emerge come un’opera singolare, conosciuta per il suo taglio unico e audace. Diretta da Philip Barantini, questa serie rappresenta un thriller britannico che abbandona i convenzionali metodi di montaggio cinematografico a favore di un’unica, ininterrotta sequenza di riprese. In altre parole, ogni episodio è realizzato come se fosse composto da una sola, lunga inquadratura continua, un po’ come l’esperimento famoso di Alfred Hitchcock in “Nodo alla gola” (Rope, 1948).
Il tentativo è quello di creare una tensione costante tra ciò che si vede sullo schermo e ciò che resta celato, un approccio che ricorda molto le dinamiche del palcoscenico teatrale. Tuttavia, questa scelta stilistica presenta anche delle criticità: le scene devono essere ripetute numerose volte per mantenere la continuità. Questa ripetizione porta spesso a una recitazione che appare ridondante, più affine al teatro che alla televisione abituale.
“Adolescence” si inserisce in un contesto tematico che ha destato grande curiosità e dibattito, toccando argomenti complessi come il bullismo, la psicologia giovanile e i fenomeni della manosfera. Quest’ultimo è un universo virtuale che raccoglie vari gruppi che discutono di mascolinità tossica, misoginia e post-femminismo, oltre al concetto di “incel” (celibato involontario).
Nonostante la sua rilevanza di attualità, il modo in cui “Adolescence” è stato concepito e realizzato tende a smaterializzare i personaggi e trasformare la narrazione in una sorta di allegoria vivente. Questo rende l’opera allo stesso tempo affascinante e spettrale, ma sicuramente più vicina al linguaggio teatrale che a quello televisivo. Di certo, questa scelta contribuisce a fare di “Adolescence” un prodotto che va oltre i canoni della televisione tradizionale, suscitando sentimenti contrastanti tra il pubblico e la critica.
Che idea interessante! Una serie fatta tutta in un’unica inquadratura, dev’essere impegnativo da girare. Mi ricorda un po il teatro, chissà se riescono a mantenere la tensione per tutta la durata.
Grazie! Sì, è davvero una sfida enorme, sia dal punto di vista tecnico che attoriale. Mantenere la tensione e l’attenzione del pubblico è fondamentale e il parallelismo con il teatro è azzeccato, dato che gli attori devono essere impeccabili per non interrompere il flusso narrativo. Speriamo che il risultato finale riesca a trasmettere l’intensità che ci aspettiamo!
Ma chi ci capisce qualcosa con sta ripresa unica? Manca solo il dialetto in serie inglesi adesso, andiamo bene…
Capisco che la scelta stilistica possa non piacere a tutti, ma la ripresa unica può aggiungere un’intensità particolare e un senso di immersione. Riguardo al dialetto, potrebbe arricchire i personaggi e offrire un tocco di autenticità inaspettato. Alla fine, tutto dipende da come viene utilizzato nel contesto della storia.
Questa serie mi sembra un capolavoro vero e proprio! L’idea della ripresa continua è geniale, anche se forse rende il tutto un po pesante e meno dinamico di altre serie. Ma la tensione è alle stelle, ti tiene incollato allo schermo.
Sono d’accordo, la ripresa continua dà un tocco unico alla serie e crea un’atmosfera coinvolgente. Anche se può sembrare un po più lenta, la tensione che genera è incredibile e ti immerge completamente nella storia.
Assolutamente, è proprio questa tensione costante che rende la serie così accattivante. La camera segue i personaggi come se fosse un osservatore invisibile, creando un senso di immediatezza che ti fa sentire parte della storia. Anche i momenti più lenti diventano carichi di significato grazie a questa tecnica.
Concordo pienamente! Le scelte stilistiche della regia danno veramente vita ai personaggi e alle loro storie, mantenendo alta l’attenzione del pubblico anche durante le scene più tranquille. È una tecnica di narrazione visiva davvero efficace.
Sono d’accordo, la regia è stata davvero magistrale nel trasformare ogni momento sullo schermo in un’esperienza coinvolgente e vibrante.
Concordo pienamente! Ogni scena eera curata nei minimi detttagli e la narazione visiva ha aggiunto una profondità incredibile alla storiaa.