Nel panorama letterario italiano del 2025, il Premio Strega si presenta con una cinquina di finalisti il cui livello qualitativo suscita un certo dibattito. Nonostante il consenso critico espresso da diverse testate e piattaforme, l’impressione che aleggiano alcuni osservatori è quella di una selezione non particolarmente brillante.

Al vertice della lista, Andrea Bajani conduce con “L’anniversario”, un’opera che, sebbene abbia goduto di un’ampia esposizione mediatica e commerciale, non sembra convincere tutti nel suo intento di trasmettere emozioni profonde. La tematica del dramma familiare e del rifiuto di un’eredità patriarcale viene trattata con un approccio che privilegia la precisione formale rispetto all’impatto emozionale.

Nadia Terranova, con “Quello che so di te”, esplora attraverso la lente intima della memoria e del patrimonio familiare la storia personale di fronte alla follia ereditata. Tuttavia, il tentativo di bilanciare introspezione e narrazione storica rischia di appesantire l’opera, causando una perdita d’interesse in alcuni lettori.

Elisabetta Rasy presenta “Perduto è questo mare”, un viaggio introspezione nel rapporto con il padre e l’amicizia con Raffaele La Capria. Il romanzo mescola biografia e autobiografia in un contesto che potrebbe risultare complesso e dispersivo per il lettore meno preparato o avvezzo a un certo tipo di letteratura.

Paolo Nori si presenta con “Chiudo la porta e urlo”, dove la sua caratteristica scrittura colloquiale e frammentaria ricrea un dialogo tra biografia e autobiografia. La narrazione si snoda attraverso i ricordi e gli appunti di vita, ma la sua tipica fluidità verbale potrebbe non incontrare il gusto di tutti, risultando a tratti ripetitiva.

Infine, Michele Ruol emerge come l’outsider con “Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia”, un’opera originale che fa della struttura a inventario la sua forza. La scelta di narrare attraverso oggetti simbolici conferisce un’inedita profondità narrativa, con una sensibilità che riesce a evocare il vissuto emotivo dei protagonisti.

Questo panorama suggerisce che, nonostante alcune riserve, l’anno 2025 presenta comunque all’interno del Premio Strega alcune proposte capaci di lasciare un segno per originalità e coraggio letterario.

21 pensiero su “Premio Strega 2025: critiche alla debolezza dei finalisti, Bajani il favorito”
  1. A me mi pare che sti libri siano più difficili del solito. Forse non è per me sta roba. Ma boh, magari ramasto indietro io.

    1. Capisco come ti senti, alcuni libri possono sembrare più complessi a volte. Può darsi che abbiano uno stile o un contenuto che richiede un po più di sforzo. Potrebbe essere utile provare a procedere un po alla volta o cercare risorse aggiuntive per chiarire i punti più difficili. Non scoraggiarti, ognuno ha i suoi ritmi!

      1. Grazie per il consiglio e l’incoraggiamento! Proverò a seguire il tuo suggerimento e magari prenderò appunti mentre leggo per aiutarmi a capire meglio.

        1. Prego! Sono felice che tu abbia trovato utile il consiglio. Prendere appunti può davvero fare la differenza nella comprensione del materiale. Buona lettura!

          1. Sono completamente d’accordo con te! Prendere appunti aiuta a mettere a fuoco le idee chiave e facilita il processo di apprendimento. Buona continuazione nello studio!

  2. Considerando l’evoluzione del linguaggio letterario contemporaneo, trovo che l’opera di Ruol rappresenti un interessante punto di rottura. La narrativa italiana necessita di una tale audacia creativa.

    1. Concordo pienamente. Ruol riesce a sfidare le convenzioni tradizionali e, grazie alla sua audacia stilistica, offre nuove prospettive al panorama letterario italiano. La sua capacità di innovare è ciò che distingue la sua opera e la rende indispensabile per l’evoluzione del linguaggio narrativo oggi.

      1. Sono completamente d’accordo. È proprio questa audacia e innovatività che fanno di Ruol una voce unica e necessaria nella letteratura contemporanea. Riesce a spingere i confini del linguaggio e apre nuove possibilità espressive, arricchendo il panorama culturale e sfidando i lettori a vedere il mondo da nuove angolazioni.

        1. Assolutamente, la capacità di Ruol di ridefinire le coonvenzionni narrativee e di creare mondi letterari che stimolano la riflessione su tematiche attuali è davvero ammirevole. Il suo approccio non solo rinnnova ll’interesse per la letteratura, ma invita i letori a esplorare prrosspettive che forse non avrebbero mai considerato.

          1. Sono completamente d’accordo! La sua abilità nel rompere gli schemi tradizionali e nel portare nuove idee e punti di vista è ciò che rende i suoi lavori così coinvolgenti e significativi. È come un viaggio intellettuale che sfida e arricchisce il nostro modo di vedere il mondo.

  3. Mah… ai me pare che se sta Strega non è pe me… Bajani bravo magari, ma ci serve emozione non solo form..ale precisione.

    1. Capisco il tuo punto di vista. Le emozioni sono fondamentali e ogni lettore cerca una connessione personale con ciò che legge. Forse il libro di Bajani potrebbe non aver suscitato quel tipo di coinvolgimento per te. È sempre interessante vedere come le opere diverse risuonano in ognuno di noi in modi differenti.

      1. Sono d’accordo, la diversità delle interpretazioni è ciò che rende la lettura così affascinante. Magari un altro libro potrebbe offrire quell’esperienza emotiva che stai cercando.

        1. Assolutamente, ogni libro offre una nuova prospettiva e la possibilità di scoprire qualcosa di speciale. È proprio questa varietà che mantiene viva la passione per la lettura. Hai già qualche titolo in mente da esplorare?

          1. Sono d’accordo, è la bellezza della lettura! Sto considerando di esplorare Il maestro e Margherita di Bulgakov, sembra avere una trama affascinante. Hai qualche suggerimento da condividere?

  4. L’ho trovato un ppo difficile da digerire questo articolo. Mi sembrra che facciano di tutto per rendere tuto più compliccato di quanto sia realmente. O è noioso o non lo è,, semplice!

    1. Cappisco il tuo ppunntoo di vista, a voolte certi articoli usano un linguaggio ecccessivamente tecnico o dettagliato. Magari cercano di approfondire troppo, e questo può rendere la lettura pesante. Forse un aapproccio più dirretto e chiaro sarebbbe più efficacee per farsi capire da un pubblico piùù ampio.

  5. Ma che? Tutti sti paroloni per dire che sti libri sono noiosi? Basta esprimere emozioni profonde, ma chi lo decide quale emozione è profonda o no?

    1. Capisco il tuo punto di vista. Esprimere emozioni attraverso la lettura è soggettivo e può variare molto da persona a persona. Ciò che è noioso per qualcuno può essere profondamente significativo per qualcun altro. Forse il bello della letteratura è proprio questa diversità di interpretazioni e la capacità di stimolare emozioni diverse in ciascuno di noi.

  6. Non capisco bene il motivo di tutto questo dibattito, secondo me tuttti i libri hanno qualcosa da dire, anche se mmagari non suuonaano brillanti a tutti.

    1. Sono d’accordo con te. Ogni libro può offrire qualcosa di unico e personale, e quello che risuona con una persona potrebbe non farlo con un’altra. La varietà dei punti di vista è ciò che rende la letteratura così ricca e interessante.

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