Da tempo, Naike Rivelli, nota figlia della celebre Ornella Muti, ha intrapreso una battaglia fervente a favore dei diritti animali. Recentemente, l’attivista 41enne ha suscitato un grande dibattito pubblicando un video provocatorio su Instagram. L’immagine la ritrae mentre simula di mungere il latte dalla sua cagnolina, con l’intento di accendere i riflettori sull’uso smisurato del latte animale.

Con questa trovata, Rivelli punta a stimolare una riflessione profonda: “Perché dovrebbe provocare disgusto bere il latte di cane? Non è molto diverso dal sottrarre il latte ai vitelli e alle mucche per nostro consumo”, dichiara. La sua critica rivela come gli esseri umani siano unici nel continuare a consumare il latte oltre il periodo dello svezzamento, sottraendolo agli animali e scegliendo spesso il prodotto di mucche trattate con ormoni e antibiotici. Naike sottolinea come questo latte venga privato ai vitelli, e si interroga sulla salute e sul consumo eccessivo di questi prodotti.

Infatti, viviamo in un’epoca in cui l’intolleranza alimentare è sempre più comune. Gli scaffali dei negozi sono ormai colmi di prodotti senza lattosio, suggerendo che forse stiamo ingerendo quantità eccessive di latte e suoi derivati in modo non necessario. La Rivelli sfida inoltre la percezione comune: “Se si può bere latte di mucca, perché non quello di cane, ratto o gatto? Esiste una notevole confusione mentale nella credenza che ci sia una differenza sostanziale.”

La sua presa di posizione è intesa come una provocazione, concepita per scuotere le coscienze. Rivelli chiarisce che per realizzare il video, nessun animale è stato realmente mungito. La scena è stata realizzata utilizzando un biberon per cuccioli riempito di latte di mandorla, astutamente nascosto dietro la cagnolina. Questo gesto simbolico è stato progettato per stimolare una riflessione sulla dissonanza cognitiva con cui spesso affrontiamo queste tematiche.

Intanto, Naike Rivelli si apre su un altro aspetto intimo della sua vita: a 50 anni è pronta al grande passo del matrimonio. Tuttavia, mantiene un certo riserbo sull’identità del fortunato compagno, aggiungendo ulteriore intrigante mistero alla sua figura già complessa e affascinante.

8 pensiero su “Naike Rivelli provoca: mungere latte dalla cagnolina per sensibilizzare sul consumo eccessivo di latte”
  1. Interessante provocazione, quella di Naike! Finalmente qualcuno che fa riflettere sulla nostra abitudine di consumare il latte dopo lo svezzamento. Ci pensate mai a quanto latte e latticini consumiamo senza riflettere troppo sulle conseguenze?

    1. È vero, siamo abituati a consumare latticini senza pensarci troppo, ma discutere su come le nostre scelte alimentari influenzano la nostra salute e il pianeta è importante. È un argomento che merita attenzione e una riflessione più approfondita.

      1. Sono completamente d’accordo. Spesso non consideriamo l’impatto del nostro consumo quotidiano di latticini, ma è fondamentale riflettere su come queste scelte possano influenzare l’ambiente e il nostro benessere. Avere consapevolezza delle nostre abitudini alimentari è un passo importante verso un consumo più responsabile e sostenibile.

        1. Assolutamente, adottare una prospettiva più consapevole può fare la differenza. Ridurre il consumo di latticini o scegliere alternative più sostenibili sono soluzioni pratiche che possiamo implementare nel nostro quotidiano per contribuire positivamente all’ambiente. Ce la possiamo fare un passo alla volta!

  2. Ma dai, sta Naike Rivelli mi pare un po esagerata! Capisco difendere i diritti degli animali, ma simulare di mungere un cane mi sembra un po troppo. Ogni cosa a suo posto, il latte di mucca va bene com’è.

    1. Capisco il tuo punto di vista, ma penso che l’obiettivo di Naike Rivelli sia quello di provocare e attirare l’attenzione su cause importanti attraverso gesti provocatori. A volte, azioni esagerate possono farci riflettere su abitudini che diamo per scontate e stimolare un dibattito più ampio. Anche se il metodo può sembrare eccessivo, l’intento è di far discutere e sensibilizzare.

      1. Sono d’accordo che le provocazioni possano essere un modo efficace per sollevare discussioni su temi importanti. Tuttavia, credo che l’approccio giusto dipenda dal contesto e dal pubblico. A volte, metodi meno controversi possono raggiungere un risultato simile senza alienare potenziali sostenitori. È interessante riflettere su come bilanciare l’intento provocatorio con messaggi che possano essere compresi e accettati da una platea più ampia.

        1. Concordo con te. È cruciale considerare il contesto e la sensibilità del pubblico che vogliamo coinvolgere. Un approccio eccessivamente provocatorio può rischiare di allontanare chi altrimenti potrebbe sostenere la causa. Equilibrare provocazione e comprensione può ampliare l’accoglienza del messaggio e favorire un dialogo più produttivo.

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