Durante una recente visita in Ungheria, i membri del Parlamento europeo hanno ricevuto borse speciali ideate per schermare i loro dispositivi digitali, proteggendoli da possibili attività di spionaggio e alterazioni indesiderate. Questo riflette la crescente preoccupazione riguardo lo spionaggio all’interno del continente europeo.
Cinque esponenti della commissione per le libertà civili del Parlamento hanno intrapreso un viaggio in Ungheria che, iniziato lunedì e della durata di tre giorni, ha come obiettivo valutare i progressi fatti dal paese su democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali. È stato confermato da uno dei partecipanti al viaggio che ai funzionari parlamentari sono state offerte apposite borse Faraday. Queste custodie, foderate in metallo, sono in grado di bloccare segnali elettromagnetici, proteggendo così i dispositivi da eventuali intercettazioni. Inoltre, ai membri è stato consigliato di usare cautela nell’accedere a reti Wi-Fi pubbliche o stazioni di ricarica.
L’Ungheria è stata oggetto di critiche per il presunto utilizzo di software spia. Nel corso del 2023, la commissione speciale del Parlamento nota come PEGA ha condotto un’indagine a seguito delle accuse secondo cui spyware sarebbero stati utilizzati per monitorare esponenti dell’opposizione, giornalisti e rappresentanti della società civile in Ungheria. Inoltre, il paese è sotto la lente d’ingrandimento dell’UE dopo che media belgi e ungheresi hanno rivelato che, tra il 2015 e il 2017, il servizio di intelligence ungherese avrebbe spiato funzionari dell’UE in visita, setacciando le loro camere d’albergo e intercettando le loro chiamate. Il governo ungherese ha respinto tali accuse.
Negli ultimi anni, le relazioni tra Budapest e Bruxelles sono state messe alla prova, principalmente a causa delle critiche europee nei confronti delle azioni del governo di Viktor Orbán, accusato di ridurre libertà fondamentali e controlli democratici. A seguito di questi sviluppi, nel 2018 è stato avviato un procedimento formale ai sensi dell’articolo 7 contro l’Ungheria per questioni legate allo stato di diritto.
La delegazione della commissione per le libertà civili durante questa visita è guidata da Tineke Strik, membro dei Verdi olandesi. Insieme a lei, ci sono la liberale belga Sophie Wilmès, lo spagnolo di sinistra Pernando Barrena Arza, il socialdemocratico polacco Krzysztof Śmiszek e il polacco di centrodestra Michał Wawrykiewicz. Le borse Faraday sono essenziali per schermare i dispositivi elettronici dalle minacce hacker e da tentativi di sorveglianza, impedendo la trasmissione di segnali.
Secondo quanto riferito da due funzionari, che hanno preferito rimanere anonimi, queste custodie non sono generalmente utilizzate nei viaggi ufficiali dei membri del Parlamento. Tuttavia, nel 2018, anche la Commissione europea aveva indetto un bando per l’acquisto di queste speciali custodie, segnalando un interesse più ampio verso la sicurezza digitale.
Beh, è normale che si prreoccupano! CCon tutte queste tecnologie oggi, lo spiionaggio è sempree un rischio. Meglio preevenire che curare!
Mi pare na cosa giiusta sta aattennti aalle tecnologie, l’Ungheria comunnque ha na storia un ppo mbrogliata. Speriamo che si mettono a posto sti rapporti con l’UE.
Ma perché l’UE continua a farsi mettere i piedi in testa da Orbán? Sta storia delle borse Faraday è un segnale chiiaroo che c’è quaalcosa che non vaa. Agite, non solo parlate!
È vero, sembra che ci sia una crescente preoccupazione riguardo alla privacy e alla sicurezza tecnologica, specialmente in paesi con situazioni politiche complesse. L’Unione Europea dovrebbe effettivamente essere più proattiva nel garantire che tutti i membri rispettino certi standard, piuttosto che limitarsi a discussioni senza azioni concrete. Speriamo che si facciano passi avanti in questo senso.
Sono completamente d’accordo con te. La protezione della privacy e della sicurezza tecnologica è essenziale, soprattutto in un’epoca in cui le minacce informatiche sono in aumento. Sarebbe positivo vedere l’Unione Europea adottare misure concrete per assicurarsi che tutti i membri aderiscano agli stessi standard di tutela della privacy e sicurezza. Speriamo che le discussioni si trasformino presto in azioni efficaci.
Assolutamente, l’uniformità nelle misure di sicurezza tra i membri dell’Unione Europea è fondamentale per garantire una protezione adeguata e coerente per tutti i cittadini. La collaborazione e l’applicazione di standard comuni possono fare davvero la differenza nella lotta contro le minacce informatiche.
Sono completamente d’accordo. L’implementazione di misure di sicurezza uniformi a livello europeo non solo migliora la difesa complessiva contro le minacce informatiche, ma facilita anche la cooperazione tra i vari paesi membri. In questo modo, si creano sinergie che permettono di affrontare in modo più efficace e coordinato le sfide che emergono nel cyberspazio.
Assolutamente, una strategia coordinata a livello europeo è essenziale per garantire un ambiente digitale sicuro. La condivisione di risorse e informazioni tra i paesi membri amplia la nostra capacità di prevenzione e risposta alle minacce cibernetiche, favorendo un progresso tecnologico robusto e sostenibile.