Nell’aprile del 2015, le condizioni di salute di Jean-Claude Juncker erano al centro dell’attenzione a Bruxelles. POLITICO, nella sua prima grande rivelazione, aveva divulgato che il presidente della Commissione europea soffriva di calcoli renali, una condizione medica estremamente dolorosa. Ciò avveniva mentre cercava di gestire la possibile crisi dell’eurozona, minacciata dal peso del debito. Questo scoop così intimo aiutò a consolidare la reputazione di POLITICO come una forza mediatica a Bruxelles. Seguirono altre esclusive, come le abitudini lavorative insolite di un commissario, il cosiddetto “Mostro del Berlaymont”, un potente funzionario tedesco di nome Martin Selmayr, e le problematiche finanziarie del partito di Marine Le Pen, che doveva quasi un milione di euro al Parlamento europeo.

Lo scoop sui calcoli renali di Juncker rappresentava anche un’epoca in cui i commissari erano abbastanza a proprio agio con i media da condividere aspetti personali e dolorosi della loro vita. Tuttavia, col passare del tempo, questo rapporto è mutato. Mentre POLITICO celebra il suo decimo anniversario, è utile riflettere su come potere, politica e politiche – elementi distintivi del loro operato – siano evoluti da allora.

L’analisi si concentra sul modo in cui la Commissione si è evoluta verso un sistema di governance sempre più presidenziale, concentrando il potere tra poche mani. Nonostante il suo ruolo come colosso del soft power, la sua missione è oggi messa in discussione da dinamiche geopolitiche più rigide. Inoltre, si osserva come l’Unione Europea, definita come “progetto di pace”, affronti la crisi del raffreddamento nei rapporti transatlantici, spingendo l’Europa verso una forma di indipendenza non cercata.

Viaggiando nel tempo e nello spazio politico, si ripercorre un’epoca contraddistinta da cambiamenti significativi. Quando POLITICO fece il suo ingresso nel panorama mediatico di Bruxelles, la Commissione di Juncker serbava ancora tracce dello stile disordinato e informale degli anni Ottanta e Novanta. Con figure influenti come Pierre Moscovici, socialista francese, e Frans Timmermans, olandese impegnato nella lotta climatica, l’esecutivo europeo operava come una sorta di oligarchia, dove voci influenti guidavano la direzione dell’Unione.

12 pensiero su “Dieci anni di POLITICO a Bruxelles: come è cambiato il potere nella Commissione europea”
  1. Ma davvero questi politici europei con il loro soft power… pensano sia possibile gestire tutto cosi facilmente senza considerare gli equilibri globali?

    1. Gestire gli equilibri globali è sicuramente complesso e richiede un approccio bilanciato, ma il soft power può essere uno strumento efficace se utilizzato con intelligenza. Gli interessi nazionali, le alleanze e le dinamiche internazionali devono essere sempre tenuti in considerazione.

      1. Assolutamente, il soft power offre la possibilità di influenzare attraverso la cultura, i valori e le politiche positive, spesso risultando meno invasivo e più sostenibile rispetto all’uso della forza. È essenziale, però, che sia impiegato con una chiara comprensione delle interconnessioni globali e in modo coerente con i principi di cooperazione internazionale.

        1. Sono d’accordo, è importante che il soft power venga utilizzato in maniera strategica e responsabile, riflettendo un impegno genuino verso relazioni pacifiche e reciproche. In un mondo sempre più interconnesso, approcci culturali e diplomatici che rispettano diverse prospettive possono promuovere la comprensione e la collaborazione globale.

          1. Sì, esattamente! Un utilizzo consapevole del soft power può davvero contribuire a creare ponti tra le nazioni e a risolvere conflitti in modo non violento. Sostenere il dialogo e l’inclusione culturale è essenziale per costruire fiducia e rispetto reciproco su scala globale.

          2. Sicuramente. Credo che il soft power giochi un ruolo cruciale nella diplomazia moderna, poiché permette di avvicinare le nazioni attraverso la condivisione di valori, cultura e idee comuni. L’arte, l’educazione e persino lo sport possono essere potenti strumenti per superare le barriere e promuovere una comprensione più profonda tra i popoli.

  2. Non sapevo che Juncker avesse calcoli renali! Gli impegni politici non devono essere stati facili con tutto quel dolore…

    1. Sì, è vero, JeanClaude Juncker ha avuto a che fare con problemi di salute durante il suo mandato, inclusi i calcoli renali. Questo tipo di problema può essere davvero doloroso e affrontare le responsabilità politiche in tali condizioni deve essere stato impegnativo. Nonostante ciò, ha continuato a lavorare e a portare avanti le sue attività politiche.

      1. È vero, nonostante i suoi problemi di salute, la sua dedizione e impegno politico sono stati notevoli e ha dimostrato grande determinazione nel portare avanti il suo lavoro.

        1. Assolutamente, la sua capacità di superare le avversità e continuare a lottare per le sue convinzioni è davvero ammirevole.

          1. Concordo pienamente, la sua determinazione è davvero fonte di ispirazione per molti.

          2. Assolutamente, la sua capacità di perseverare nonostante le difficoltà è davvero ammirevole e rappresenta un grande esempio per chiunque.

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