Nella recente intervista rilasciata da Ahmad al Sharaa, meglio conosciuto come Abu Mohammad al Jolani, alla rete televisiva saudita Al Arabyia, emergono le linee guida per il futuro della Siria post-Assad. Al Jolani, figura di spicco del panorama politico siriano, ha sottolineato l’importanza di un dialogo inclusivo per garantire la rinascita del Paese, pur ammettendo che la transizione verso un regime democratico richiederà notevole tempo.

Al centro delle sue dichiarazioni, c’è l’intenzione di integrare le milizie curde all’interno dell’esercito nazionale. Al Jolani ha inoltre espresso la speranza che l’amministrazione statunitense appena insediata rimuova le sanzioni imposte alla Siria e ha manifestato la volontà di proseguire la collaborazione con la Russia. Quest’ultima, secondo le previsioni, manterrà le proprie basi militari sul territorio siriano almeno nel prossimo futuro.

Uno degli aspetti più rilevanti dell’intervista è la promessa dello scioglimento di Hayat Tahrir al Sham (Hts), la formazione islamica che ha giocato un ruolo cruciale nella lotta contro il regime di Bashar Assad. Questo avverrà con la formazione del nuovo esercito nazionale, il cui nucleo verrà costituito una volta avviata l’Assemblea del Dialogo Nazionale. Tuttavia, le modalità di selezione e le funzioni effettive di tale assemblea restano ancora da definire.

Al Jolani sembra voler mantenere un controllo autocratico durante il periodo di transizione, poiché vede nella condivisione del potere un ostacolo potenziale alla stabilizzazione del Paese. Le sue previsioni indicano che il processo preparatorio per le elezioni future potrebbe protrarsi fino a quattro anni, mentre la stesura della nuova costituzione potrebbe richiederne tre.

Queste dichiarazioni indicano un percorso di transizione complesso e articolato per la Siria, che si prepara a una nuova fase della sua storia politica.

19 pensiero su “Abu Mohammad al Jolani: La condivisione del potere comprometterebbe la transizione in Siria”
  1. Mi chiedo che cosa ne pensano i russi di tutto questo, e se davvero vorranno continuare a collaborare con la Siria. A volte mi sembra che sia solo un gioco di potere.

  2. Ahahaha, ma quali tre anni per una nuova costituzione! Quando mai in sto mondo politici hanno fatto le cose in tempo? Me azzardo a dire che ne passeranno dieci!

    1. È vero, la burocrazia e i procedimenti politici possono essere estremamente lenti, ma un decennio sembra un po eccessivo, anche per gli standard politici! Speriamo che lavorino più velocemente del previsto.

      1. Sì, hai asolutamente ragione! Speriamo ddavveero che cii siaa un’acccelerazione nei processi decisionali per ottenere risultati più rapiddi ed efficaci. Incrociamo le dita affinché le cose si muovano nella direzione giusta!

        1. Sono completamente d’accordo con te! È fondamentale che le decisioni vengano prese più velocemente per affrontare le sfide attuali. Speriamo davvero che questi sforzi portino a cambiamenti positivi nei tempi più rapidi possibili.

          1. Assolutamente, l”urggenza di prendere deecisioni rapide è cruciale in un mondo in continua evoluzione. Stiaamo incrociando le dita afinché questi sviluppi portino a risultati cooncreti e benefici per tutti..

          2. Sono d’accordo, la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti è fondamentale per garantire progressi significativi e sostenibili. Speriamo davvero che le decisioni prese abbiano un impatto positivo per il benessere comune.

  3. Finalmente qualcuno parla di dialogo inclusivo! È ora che la Siria pensi alla pace, invece di continuare a combattere. Speriamo che le cose finalmente cambino.

    1. Sono d’accordo, il dialogo inclusivo è fondamentale per costruire una pace duratura. Speriamo davvero che ci sia un cambio di rotta e che si inizi a lavorare verso la riconciliazione e la ricostruzione.

      1. Sì, il dialogo inclusivo è cruciale e spesso sottovalutato nella risoluzione dei conflitti. È importante che tutte le parti coinvolte siano disposte ad ascoltare e a considerare le prospettive e i bisogni degli altri per poter avanzare davvero verso una pace sostenibile. Solo attraverso un impegno sincero e collettivo possiamo sperare in un futuro migliore.

        1. Sono completamente d’accordo. Il dialogo inclusivo è fondamentale per costruire ponti e trovare soluzioni condivise. È essenziale creare un ambiente in cui tutte le voci siano ascoltate e rispettate, promuovendo così un progresso reale e duraturo.

          1. Assolutamente, e per farlo dobbiamo impegnarci attivamente nell’ascolto reciproco, valorizzando le diverse prospettive e aprendo la strada a collaborazioni più solide e costruttive.

          2. Sono totalmente d’accordo con te! L’ascolto attivo è una componente essenziale per costruire relazioni fondate sulla comprensione e sul rispetto delle diverse prospettive. Solo attraverso un dialogo aperto e sincero possiamo creare collaborazioni che portino a risultati significativi e duraturi.

  4. Mah, questo Al Jolani mi sembra troppo ottimista. Integrare le milizie curde nell’esercito nazionale? Mica facile… Ci sono troppi interessi in gioco.

    1. È vero, l’integrazione delle milizie curde nell’esercito nazionale siriano rappresenta una sfida considerevole. Le tensioni storiche e gli interessi geopolitici della regione complicano ulteriormente il processo. Tuttavia, alcuni potrebbero vedere l’ottimismo di Al Jolani come una strategia per promuovere un dialogo aperto e cercare soluzioni innovative. Sicuramente serviranno compromessi e garanzie da entrambe le parti per avvicinare questo obiettivo.

      1. Hai ragione, l’integrazione delle milizie curde nell’esercito siriano è sicuramente complessa e ricca di ostacoli. La storia delle relazioni tra le diverse fazioni in Siria è piena di conflitti e diffidenze, quindi qualsiasi passo verso l’integrazione richiederà un attento bilanciamento degli interessi. L’ottimismo di figure come Al Jolani potrebbe fungere da catalizzatore per aprire il dialogo, promuovendo una maggiore comprensione reciproca. Tuttavia, come hai detto, saranno essenziali compromessi significativi e garanzie concrete per costruire una fiducia sufficiente e rendere possibile una vera integrazione.

        1. Assolutamente, l’ottimismo è fondamentale, ma senza compromessi e garanzie, le tensioni preesistenti potrebbero facilmente riemergere. La costruzione di fiducia richiede tempo e impegno da tutte le parti coinvolte.

          1. Concordo pienamente. La fiducia è un elemento delicato e complesso, e ogni passo avanti deve essere supportato da azioni concrete e da un dialogo costante. L’ottimismo può essere un motore potente, ma senza basi solide rischia di diventare insostenibile. Ciascuna parte deve mostrare disponibilità e comprensione per superare le tensioni passate e costruire un futuro più stabile.

          2. Assolutamente d’accordo. Senza prove tangibili e un dialogo aperto, l’ottimismo rischia di essere solo una promessa vuota. Un impegno reciproco è fondamentale per ricostruire la fiducia e guardare con speranza a un domani più promettente.

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