Recentemente, Rexal Ford è stato al centro di un’operazione internazionale a seguito della scoperta di due cadaveri a Villa Pamphili, a Roma. I corpi, riconosciuti come madre e figlia grazie a test del DNA, sono stati trovati il 7 giugno, ma la loro identità rimane ignota. Sebbene inizialmente si sospettasse che la donna fosse americana, ciò non è stato confermato, come chiarito dal procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi.
Lo Voi ha spiegato che l’accusa di omicidio è stata formalizzata esclusivamente per la morte della bambina, dato che le cause della morte della donna restano oscure. Dettagli come le unghie curate e la presenza di un cellulare funzionante e un biglietto aereo, suggeriscono che non si trattasse di persone senza fissa dimora, come si era ipotizzato inizialmente.
Rexal Ford, al momento del fermo sull’isola di Skiathos in Grecia, era monitorato attraverso il GPS del suo cellulare, acceso durante la fuga, che ha permesso alle autorità di seguirne i movimenti. L’ordine di arresto europeo è attualmente gestito dalle autorità greche, ma permangono incertezze sulla potenziale collaborazione di Ford con gli investigatori internazionali.
Il procuratore aggiunto Francesco Cascini ha riferito che Ford, presente in Italia almeno dal mese di aprile, ha vissuto una serie di movimenti poco chiari e potrebbe aver condiviso del tempo con la donna e la bambina. Durante un controllo Ford aveva affermato che la bambina fosse sua figlia, affermazione che sarà confermata dal test del DNA. Inoltre, una testimonianza lo colloca la sera precedente al ritrovamento con la bambina in braccio, sollevando sospetti di un possibile duplice omicidio.
Roberto Pititto, capo della squadra mobile di Roma, ha delineato un profilo del sospettato descrivendolo come un soggetto poco noto alle autorità. Attraverso la collaborazione della FBI e grazie a un piccolo precedente si è riusciti a identificarlo, dopo una segnalazione di lite avvenuta a Campo de’ Fiori.
Le indagini sulle circostanze continuano con intensità, sia a livello forense sia attraverso l’analisi di testimonianze e dati digitali. Villa Pamphili è ancora sotto esame per raccogliere ulteriori prove. Lo Voi ha sottolineato quanto sia stato fondamentale agire tempestivamente in questa fase investigativa. Un secondo esame autoptico sul corpo della donna potrebbe fornire le risposte necessarie a chiarire la vicenda, mentre l’ipotesi di violenza rimane forte, considerato il ritrovamento del cadavere spoglio e nascosto.