Le lacune riscontrate nelle precedenti indagini rappresentano un elemento cruciale nella riapertura del caso riguardante l’omicidio avvenuto a Garlasco. Gli investigatori, mentre attendono i risultati delle analisi del DNA previste dal 18 giugno, concentrano la loro attenzione sui contatti telefonici effettuati tra Andrea Sempio e due amici la mattina del 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara Poggi venne uccisa. Un altro aspetto rilevante è la scomparsa della borsa che Chiara utilizzava nei giorni antecedenti l’omicidio.
Gli inquirenti hanno ripreso l’analisi dei tabulati telefonici e degli orari delle chiamate per verificare se l’orario stabilito del delitto sia stato calcolato correttamente o se vi sia la possibilità che la finestra temporale durante la quale Chiara Poggi fu uccisa possa differire dalle ipotesi precedenti. Secondo la sentenza che portò alla condanna di Alberto Stasi, per il quale è stata richiesta la revoca della semilibertà a seguito di un’intervista televisiva, l’omicidio sarebbe avvenuto tra le 9:12, momento in cui l’allarme di casa Poggi fu disattivato, e le 9:36, quando Stasi risultava al computer. Tuttavia, se l’assassino fosse un’altra persona, la possibile fascia oraria del delitto si potrebbe estendere all’intera mattinata del 13 agosto 2007.
Durante quella mattinata, infatti, vi furono sei contatti telefonici tra Andrea Sempio, ora indagato, e i suoi conoscenti Roberto Freddi e Mattia Capra. Quest’ultimi non risultano indagati, ma il loro DNA sarà prelevato per confrontarlo con i campioni trovati nella casa. Sebbene queste comunicazioni siano registrate nei tabulati, non risultano nei verbali del 2007. I giovani dichiararono di trovarsi a Garlasco quel giorno, ma i dati delle celle telefoniche contraddirebbero tale affermazione. Inoltre, è oggetto di indagine la presenza effettiva dei ragazzi, amici di Marco (fratello di Chiara), in casa e le stanze da loro frequentate.
Riguardo alla borsa di Chiara, nel fascicolo delle indagini iniziali del 2007 non vi è traccia di un sequestro o di un’ispezione del suo contenuto. L’Agenzia Giornalistica Italia ha diffuso una foto scattata durante i sopralluoghi che mostra la borsa contenente lo scontrino della cena con Stasi la sera precedente il delitto. Alcuni media come Libero e La Provincia pavese riportarono che essa fu acquisita dagli investigatori e poi restituita ai familiari della vittima. Tuttavia, successivamente sarebbe stata rubata dalla residenza a Gropello Cairoli, dove la famiglia si era trasferita mentre la casa del delitto era sotto sequestro. Non esistono denunce di furto o documenti di dissequestro relativi a quest’oggetto, che al momento risulta perso. Il contenuto della borsa potrebbe rivelarsi importante per proseguire le investigazioni.