Lunetta Savino è considerata da alcuni la corrispondente italiana di Meryl Streep, e nell’intervista rilasciata a Francesca Fagnani nel programma “Belve” ne ha dato conferma, dicendo: «È vero, me lo dicono spesso! Anche se, naturalmente, le attrici americane ricevono opportunità straordinarie, mentre in Italia siamo un po’ trascurate». Durante la trasmissione, Savino ha offerto uno spaccato della sua carriera e della sua vita, rivelando dettagli inediti e togliendosi qualche sassolino dalla scarpa.
L’attrice ha riflettuto su come sia riuscita ad emergere senza l’aiuto di padrini o protettori, sottolineando che il successo è stato frutto del suo lavoro e delle sue “gambette”, nonostante le varie critiche ricevute nel tempo. L’ha ribadito ricordando episodi come quello in cui, al termine di un provino, le venne detto che il suo naso non era adatto per il ruolo di Ofelia. Un giudizio che le risultò strano, soprattutto considerando che la persona scelta al suo posto ora non lavora più. «Chi ha valore alla fine emerge, mentre gli altri restano indietro», ha osservato Savino, affermando quanto sia fondamentale la perseveranza in un ambiente difficile come quello dello spettacolo.
Consapevole delle sfide che le attrici affrontano, ha riconosciuto come il cinema italiano tenda a riservare meno spazio alle donne, diversamente dalla televisione, che offre più possibilità. Inoltre, ha messo in luce l’esigenza, ancora purtroppo presente, di avere connessioni romantiche con registi o produttori per emergere, un cliché che non perde vigore neppure quando una donna ha effettivamente successo.
Nel corso della sua carriera, Savino ha interpretato diversi personaggi memorabili sia nel cinema che in televisione. Uno dei suoi ruoli più amati è stato quello di Cettina, la simpatica domestica della serie “Un medico in famiglia”. La scelta di lasciare quel personaggio fu difficile, ma necessaria per evitare di rimanere imprigionata in un ruolo stereotipato. «Se interpreti un certo tipo di personaggio, tendono a vederti sempre allo stesso modo», ha spiegato.
Durante l’intervista non sono mancati aneddoti curiosi sui suoi trascorsi professionali. Tra i tanti momenti sul set, Savino ha ammesso di amare meno le scene che includono baci o situazioni erotiche. Ha rivelato con ironia di considerare Brignano il peggior baciatore tra i suoi colleghi, mentre Solfrizzi è stato definito un «buon baciatore». Ricordi che includono anche un monologo teatrale particolarmente imbarazzante, in cui interpretava un’insegnante di fellatio, ruolo che richiedeva una preparazione speciale grazie a due gin tonic prima di salire sul palco. Anche se la vita reale offre poche trasgressioni, Savino ha raccontato di un unico episodio più audace nella sua giovinezza.
In sintesi, Lunetta Savino ha offerto un’immagine sincera e autentica di sé stessa, del suo percorso professionale e delle sfide affrontate, al fianco di riconoscimenti e successi, rivelando una determinazione e un talento indiscutibili nel panorama artistico italiano.