cantare una canzone con una tonalità così alta è stata una sfida e hai fatto diversi errori. È colpa delle emozioni se hai sbagliato, soltanto l’esperienza e la sofferenza ti aiutano a tirarle via”».

Filippo Neviani, conosciuto come Nek, ha una passione particolare. Preferisce infatti i trattori alle Ferrari, un amore che non ha mai nascosto. Al Corriere ha dichiarato: «Senz’altro sono tra le mie passioni più grandi. Mi danno una sensazione di soddisfazione unica». Sin dai suoi primi successi, non solo ha investito in una casa a Sassuolo, dove ancora risiede con la famiglia, ma ha anche acquistato «due jeep: una per il padre e un’altra per il suocero». Inutile dirlo, non poteva mancare il trattore dei suoi desideri.

Nek è sempre rimasto legato alla sua terra, scegliendo di non allontanarsi mai troppo. «Qui ci sono i miei amici, le colline e quella dimensione paesana che mi avvolge e mi fa sentire al sicuro. Ho bisogno delle cose semplici in una vita che è straordinaria», ha confessato. Con i suoi 53 anni e 33 di carriera alle spalle, ha venduto milioni di dischi e continua a conquistare il pubblico con tour internazionali, come ricordando quando si esibì a Santo Domingo e il pubblico italiano e locale cantava insieme “Laura non c’è”.

Tuttavia, una delle gioie più grandi per lui rimane la coltivazione dell’orto. Ha coinvolto amici e famiglia nella produzione di conserva di pomodoro: «Non so se quei giorni saranno tra i loro migliori ricordi, ma il divertimento è stato assicurato», ha detto. In cambio, gli amici assaporano i suoi prodotti dell’orto. Come racconta, «Francesco Renga, durante una visita, ha provato i miei ortaggi e il vino. Gli devo ancora portare un po’ di conserva casereccia».

La carriera musicale di Nek inizia da giovanissimo, suonando una batteria donatagli. Tuttavia, è stata la chitarra il suo vero amore musicale, arrivata per caso in famiglia grazie all’ostetrica che lo fece nascere e decise di regalarla alla madre. Studiando con dedizione, ha compreso quanto la musica fosse una passione imprescindibile. L’arte del basso l’ha appresa ascoltando i Police, e addirittura ha chiesto consigli al leggendario Sting.

Un incontro indimenticabile è avvenuto dopo un grave incidente con la motosega che lo vide ferirsi alla mano. A Sting ha raccontato l’accaduto, che lo ammonì dicendo: «Sei matto! Devi prenderti cura delle tue mani, lavorare nei campi è pericoloso». E nonostante la lezione appresa, Nek ribatté: «Se lascio fare ad altri, dove sta il divertimento per me?». Un ricordo difficile, poiché non sapeva se sarebbe riuscito a tornare a suonare.

Nel 1993, con la partecipazione a Sanremo con il brano “In te”, affrontò critiche sulla tematica dell’aborto. Anche se la critica fu feroce, il pubblico apprezzò la canzone. In quell’edizione, fra i concorrenti, c’era anche una giovane Laura Pausini. Hanno condiviso l’esperienza dietro le quinte, anche se con il tempo i contatti si sono allentati, ma per Nek, Laura rimane un’icona nazionale.

Nel 2015, durante il Festival di Sanremo, emerge vincitore nella serata delle cover con “Se telefonando”. Ennio Morricone, autore della musica, apprezzò la sua versione, una gioia immensa per Nek. Emotivo fu il momento in cui sentì per la prima volta la sua musica alla radio, un episodio che gli fece battere il cuore all’impazzata.

Un legame speciale lo univa a Lucio Dalla, che spesso lo chiamava “Nekkino”. Dalla, dopo una performance non riuscita al meglio, lo confortò dicendo che il successo richiede fatica. Da Gianni Morandi ha appreso l’importanza di essere sé stessi sul palco, un concetto che lo guida ancora oggi ad abbracciare la sua umanità e le sue emozioni. Infine, accetta con serenità i commenti sugli occhi di ghiaccio, ormai senza dar loro troppo peso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *