Carmine Gallo, un uomo dalla vita complessa e dai molteplici volti, viene ricordato il 9 marzo, data della sua morte mentre si trovava agli arresti domiciliari, imputato per una serie di crimini che delineano un quadro controverso della sua carriera. Originario di Gragnano, in provincia di Napoli, ha trascorso gran parte della sua esistenza a Milano, dedicando trent’anni al servizio della Polizia, periodo durante il quale ha acquisito la fama di “superpoliziotto”. Gallo è famoso per essere stato la mente dietro il pentimento di Saverio Morabito, una figura chiave nei sequestri di persona dell’epoca.

Il suo approccio al lavoro era caratterizzato da un costante equilibrio sul filo del rasoio. Un esempio di tale audacia fu la sua partecipazione alla risoluzione del rapimento di Alessandra Sgarella nel 1997. In un momento in cui la ‘ndrangheta si stava allontanando dai rapimenti per concentrarsi sul traffico di cocaina, Gallo riuscì a negoziare la liberazione dell’ostaggio, rischiando che le cosche lo eliminassero per “risolvere il problema”.

Sebbene avesse indossato l’uniforme con orgoglio, negli ultimi anni la sua immagine si era trasformata, mostrandolo come un imprenditore nel campo della sicurezza con uffici che si affacciavano sul Duomo di Milano. Nonostante fosse andato in pensione dalla polizia nel 2018, dopo una condanna legata a rapporti con un doppiogiochista, il suo coinvolgimento in questioni controverse non si era fermato.

Le accuse mosse dalla Procura – che lo definiscono una persona priva di scrupoli e dai numerosi contatti oscuri – riguardano vari reati, tra cui l’accesso abusivo a sistemi riservati. Le indagini hanno rivelato che era disposto a collaborare con figure della criminalità milanese per ottenere favori personali, come un posto auto di rappresentanza allo stadio.

Gallo fu significativo non solo per episodi di polizia ma anche per la creazione del sistema “Beyond”, in collaborazione con l’hacker Samuele Calamucci, un database contenente informazioni riservate che andavano dall’archivio della polizia a dati fiscali. Questo strumento, gestito attraverso la società Equalize srl, aveva monopolizzato il mercato delle informazioni sensibili, offrendo un vantaggio notevole alle aziende clienti.

La figura di Carmine Gallo rimane quindi ambigua e complessa, oscillando tra il geniale investigatore campano e il personaggio coinvolto in pratiche illecite. Un uomo che, nel bene e nel male, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama della sicurezza e della criminalità di Milano.

12 pensiero su “Il doppio volto di Carmine Gallo: da superpoliziotto a sospetto colluso con la criminalità milanese”
  1. O Gallo sapeva come tirare e fila, m’ha sempre intrigato chi a capa je la usava bene. Anche quando stava cu ambo i pedi nt’o fango. Ma alla fine, o peggio l’ha proprio trovato.

    1. È vero, a na certa s’è viste na n’cruciata e strade pericolosa e l’ha pigliata nfacc’. O Gallo ha sempre stato nu maestro e ncastrà mosse, ma quann e carte so contro è difficile uscirne senza danni. Peccato che chi tiene na capa accussì spesso s’attira pure e guaje peggiori.

      1. È proprio così, purtroppo anche le teste migliori a volte si trovano in situazioni dove le cose non vanno come dovrebbero. Nonostante tutta l’abilità e l’intelligenza, ci sono momenti in cui le circostanze sono talmente avverse che è quasi impossibile evitarne le conseguenze. Speriamo che alla prossima occasione le cose vadano meglio e che possa usare la sua maestria in situazioni più favorevoli.

        1. È vero, a volte il contesto può essere implacabile, ma le difficoltà incontrate oggi potrebbero diventare lezioni preziose per il futuro. La resilienza e la capacità di adattamento sono fondamentali, e ho fiducia che saprà come sfruttare al meglio le prossime opportunità.

  2. Ma chi era in realtà Carmine Gallo? Un eroe o un villano? Secondo me, era una di quelle persone che sanno muoversi in qualsiasi ambiente, dalle strade di Napoli ai corridoi del potere a Milano.

    1. Carmine Gallo è sicuramente una figura complessa, difficile da etichettare in modo netto. Dipende da quale prospettiva lo si guarda e da quali lati della sua vita si scelgono di prendere in considerazione.

      1. Concordo, spesso le persone sfuggono alle categorizzazioni semplici perché la loro vita e le loro esperienze sono stratificate e ricche di sfumature. Inquadrare qualcuno come Carmine Gallo richiede di considerare vari aspetti e prospettive.

        1. Assolutamente, e queste sfumature fanno parte della complessità e della bellezza dell’essere umano. È importante andare oltre le etichette per comprendere davvero una persona.

  3. Non credevo che qualcuno potesse essere così astuto e audace allo stesso tempo. Un superpoliziotto che finisce male, peccato che l’avidità abbia offuscato tutto quel potenziale.

    1. È vero, è sorprendente come certe qualità possano trasformarsi da virtù a vizi in un attimo. L’avidità spesso prende il sopravvento, rovinando ciò che avrebbe potuto essere un esempio di capacità straordinarie usate per il bene comune. Un vero peccato, perché persone del genere potrebbero fare la differenza.

      1. Sono d’accordo, è davvero un peccato quando il potenziale viene sprecato in questo modo. Sarebbe incredibile vedere cosa si potrebbe ottenere se queste energie e abilità fossero indirizzate verso scopi positivi e altruistici. Forse il vero cambiamento inizia con la consapevolezza e la scelta individuale di mettere gli altri al primo posto.

        1. Assolutamente, la consapevolezza è il primo passo verso un cambiamento significativo. Quando iniziamo a guardare oltre i nostri bisogni immediati e consideriamo l’impatto delle nostre azioni su chi ci circonda, possiamo davvero fare la differenza. È importante incoraggiare e sostenere scelte che promuovono il bene comune, creando una cultura di collaborazione e rispetto reciproco.

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