Il 2 giugno del 2022, Giovanni Allevi si trovava a Vienna, debilitato da una febbre persistente e da un lancinante mal di schiena. Durante il suo intervento nella trasmissione “Verissimo”, condotta da Silvia Toffanin, il celebre pianista ha ricordato con estrema chiarezza e sofferenza i momenti in cui scoprì la sua malattia. Nonostante il dolore insopportabile, durante uno dei suoi concerti, Giovanni non riuscì a sollevarsi di fronte al pubblico che lo osannava. La svolta arrivò poche settimane più tardi, con la diagnosi fatale: analisi del sangue e una radiografia svelarono che il dolore alla schiena era solo il sintomo di un grave male progressivo, il mieloma multiplo.
Improvvisamente, la sua vita subì una drastica trasformazione. Le metastasi si erano diffuse in tutto il corpo, coinvolgendo femore, bacino e cranio. La consapevolezza di questo sconvolse profondamente il compositore. Il successivo percorso terapeutico fu caratterizzato da difficoltà immense. Giovanni ha rievocato l’episodio della perdita dei capelli: un giorno, al risveglio, la sensazione di bruciore alla testa fu seguita dalla caduta improvvisa di tutti i suoi capelli. Tuttavia, affrontò la calvizie con stupefacente equanimità.
Il musicista ha anche affrontato il tema dell’uso di oppiacei necessari durante la sua degenza per fronteggiare il dolore post-chemioterapia. L’interruzione dell’assunzione di Fentanyl si rivelò una battaglia ardua, durata due settimane, per superare la crisi di astinenza. La notte più difficile in ospedale fu quella in cui, recandosi in bagno, vide la sua immagine nello specchio, apparendo a se stesso come uno sconosciuto con uno sguardo vuoto e privo di vita. In quei momenti non aveva ancora certezza che le cure avrebbero sortito l’effetto sperato, oscillando tragicamente tra la vita e la morte.
Nonostante il crollo, Giovanni Allevi si aggrappò con tutta la forza della sua anima alla vita stessa. La musica diventò il veicolo del suo riscatto e della resistenza al dolore. Ritornato sulla scena musicale, il pianista ha presentato una nuova opera intitolata “Nostalgia: Adagio cantabile per Violoncello e Orchestra d’Archi”. Allevi ha scelto di eseguire questa composizione in quattro concerti orchestrali, integrando in essa il dolore della sua malattia e trasformando in note le sette lettere che formano la parola “mieloma”.