Questa settimana l’attenzione del mondo è rivolta verso la Città del Vaticano, in attesa del fumo che salirà dal comignolo della Cappella Sistina. Il gabbiano, ormai simbolo immancabile di questi eventi, potrebbe essere l’unico testimone di ciò che avverrà all’interno del Conclave, il cui inizio è previsto per oggi. Con l’espressione latina “Extra omnes” si sancisce l’esclusione di tutti i non partecipanti.

I cardinali si sono sistemati nella residenza di Santa Marta la sera precedente, arrivando con speranze e aspettative. La giornata inizia con la messa per l’elezione del nuovo Papa, celebrata da Giovanni Battista Re nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, gli elettori si recheranno in processione dalla Cappella Paolina fino alla Sistina, accompagnati dal canto del “Veni Creator”.

Quest’anno, l’insieme dei cardinali elettori si presenta più variegato che mai: 133 membri provenienti da 70 nazioni dei cinque continenti, con l’obbligo di ottenere due terzi dei voti (89 su 135) per eleggere il nuovo Pontefice. Le congregazioni preliminari, durate dodici giorni, hanno permesso di delineare un elenco di sfide che il prossimo Papa dovrà affrontare, e quindi il profilo ideale che dovrà avere.

Le discussioni sul futuro Pontefice fanno emergere nomi noti, fra cui quello di Pietro Parolin, che potrebbe contare su circa 50 sostenitori. Oltre a lui, sono citati il patriarca Pierbattista Pizzaballa e il cardinale Luis Antonio Tagle. Tuttavia, i gruppi di elettori si mostrano frammentati; sebbene gli asiatici si orientino verso Tagle o Pablo Virgilio Siongco David.

I precedenti Conclavi insegnano che la tempistica è cruciale. Ratzinger e Bergoglio furono scelti nel secondo giorno di votazioni. Si prevede quindi che i primi scrutini di oggi non saranno decisivi, ma piuttosto un momento esplorativo. Jean-Marc Aveline potrebbe rappresentare la corrente riformista, mentre figure come Erdö o Fridolin Ambongo potrebbero emergere tra i tradizionalisti.

Il quarto e quinto scrutinio, previsti domani pomeriggio, potrebbero invece portare alla scelta definitiva, come accadde in passato. Se non vi saranno sviluppi, già dal terzo giorno, nuovi candidati potrebbero emergere, con la possibilità che personalità ritenute forti vadano incontro a difficoltà simili a quelle vissute da Angelo Scola nel 2013.

La situazione rimane comunque incerta e soggetta a cambiamenti rapidi. Come affermato dal cardinale Fernando Filoni, “chiunque può fare calcoli e supposizioni, ma solo la coscienza di ciascun elettore conosce davvero il suo voto”. Le dinamiche del Conclave, come sempre, offrono spazio per sorprese e inattese evoluzioni.

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