Quando si verifica il raro evento di incontrare il proprietario di un castello accompagnato dalla consorte per aprire le sue porte, l’immagine evocata è quella di una serie televisiva ambientata in epoca georgiana. Tuttavia, Nicholas Howard e la moglie Victoria indossano abiti contemporanei: lui in un elegante completo blu con scarpe da ginnastica, lei con un abito a fiori bianco e nero. Nonostante queste apparenze moderne, la loro dimora è niente meno che Castle Howard, un’imponente residenza aristocratica conosciuta a livello internazionale. Situata nella pittoresca campagna dello Yorkshire, a breve distanza da York, la tenuta si estende su quasi 3.600 ettari di dolci colline.

Castle Howard gode di una certa notorietà cinematografica, avendo fatto da sfondo a pellicole come “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick e il film “Ritorno a Brideshead” del 2008. Inoltre, di recente, è stata una delle location chiave della serie Netflix “Bridgerton”, dove i protagonisti Regé-Jean Page e Phoebe Dynevor trasformano un corteggiamento in un matrimonio presso il finto Clyvedon Castle.

L’arrivo a Castle Howard avviene attraverso tranquille stradine di campagna, fiancheggiate da cottage in pietra, mentre mucche e cavalli sembrano salutare le auto di passaggio. Questo capolavoro architettonico del XVIII secolo fu ideato dall’innovativo architetto e drammaturgo John Vanbrugh, con l’ausilio di Nicholas Hawksmoor. La commissione venne affidata nel 1699 dal 3º Conte di Carlisle, ma furono necessari oltre cento anni e il contributo di tre generazioni di Conti per portare a termine l’opera. La famiglia Howard risiede qui da oltre tre secoli.

Niente di ciò che caratterizza Castle Howard è statico: vi è una vitalità che discende dalla concezione che Nicholas Howard ha del luogo. “L’abbiamo sempre definita una casa vivente”, afferma. “Non è un museo. Se la vogliamo considerare tale, allora deve ospitare persone”. L’idea di riaprire l’abitazione alla residenza è già in cantiere, con un possibile avvio il prossimo anno, come conferma Victoria Howard, in passato amministratrice delegata di HarperCollins.

Risale al 1940 uno dei momenti più drammatici della storia di Castle Howard, quando un incendio, durante la Seconda Guerra Mondiale, devastò molte stanze, compresa la sua splendida cupola. In quel periodo, l’edificio fungeva da scuola per ragazze. Di ritorno dalla guerra, George Howard decise di preservarlo come proprietà di famiglia, stabilendosi nuovamente lì nel 1949. Tre anni dopo, con grande lungimiranza, aprì le porte del castello al pubblico, diventando un pioniere nella transizione delle grandi dimore inglesi a destinazioni turistiche per finanziare i lavori di restauro. Difatti, fu possibile ristrutturare la cupola nel 1962 e l’adattamento cinematografico di “Ritorno a Brideshead” contribuì economicamente alla ricostruzione della Garden Hall e della New Library.

All’interno del castello, luoghi come la Long Gallery, terminata nel 1811, ospitano una preziosa collezione d’arte, con capolavori italiani e dipinti del Grand Tour. Gli spazi ristrutturati, come la Tapestry Drawing Room, riportata al suo splendore dopo il devastante incendio, rivelano dettagli squisiti: arazzi risalenti al 1706, rimessi al loro posto originario. Questi ambienti rispecchiano il gusto e lo stile dell’epoca, arricchiti da mobili d’epoca del XVIII secolo.

Castle Howard continua ad affascinare per la sua commistione tra passato glorioso e presente vibrante. Il castello non è solo uno scrigno di storia e cultura, ma anche uno spazio attivo che invita i visitatori a esplorare i suoi segreti, tra saloni decorati, scale monumentali e giardini lussureggianti che si estendono su 400 ettari, offrendo un rifugio di pace e bellezza. Tra templi, fontane e percorsi boschivi, i giardini rappresentano un capolavoro di progettazione paesaggistica, una testimonianza vivente del ricco patrimonio di Castle Howard.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *