e sarà atteso un aggiornamento complessivo del regolamento sui trasporti aerei. Questa proposta, quindi, segna una direzione ma non avrà effetti immediati. Significa che almeno per i viaggiatori, durante la prossima stagione estiva, rimarranno valide le normative attuali. Non ci saranno cambiamenti immediati, né un ritorno agli standard del passato: la questione di quale tipo di bagaglio debba essere incluso nei diritti minimi garantiti rimane ancora aperta. Nel frattempo, le compagnie aeree mantengono la flessibilità di decidere autonomamente.

Oltre alla questione dei bagagli, la riforma introduce importanti cambiamenti nelle procedure per i diritti dei viaggiatori in caso di disservizi. L’approvazione della normativa renderebbe più accessibile ottenere risarcimenti per ritardi, cancellazioni o sovraprenotazioni. Le nuove soglie per le compensazioni saranno però più severe rispetto all’attuale regolamento 261/2004: un indennizzo sarà dovuto solo in caso di ritardi superiori a 4 ore per voli fino a 3.500 km e 6 ore per quelli oltre. Economicamente, le indennità per voli lunghi verranno ridotte a 500 euro, mentre quelle per voli brevi e medi resteranno invariate a 300 euro.

Un altro punto fondamentale è la garanzia di riprotezione, con l’obbligo per i vettori di offrire alternative immediate e, se necessario, modalità di trasporto alternative in caso di cancellazioni. Inoltre, gli errori nei dati personali sui biglietti, spesso soggetti a tariffe extra per modifiche, potranno essere corretti gratuitamente fino a 48 ore prima del decollo. I reclami andranno presentati entro sei mesi, con una risposta attesa dalle compagnie entro due settimane. Queste novità mirano a ridurre le differenze di potere tra viaggiatori e vettori, spesso poco chiari nella gestione delle crisi.

Le critiche non sono mancate. La Beuc, l’organizzazione europea dei consumatori, considera che questa proposta riduca le tutele stabilite da precedenti sentenze della Corte di Giustizia europea, che affermavano il diritto irrinunciabile al trasporto del bagaglio a mano. La decisione del Consiglio, tuttavia, segue l’approccio del mercato, dove la competizione tra compagnie è basata sulla vendita separata dei servizi. In questa logica ultra-liberista, il bagaglio diventa un’opzione aggiuntiva, non un diritto garantito.

Nel frattempo, i passeggeri devono esser vigili sulle condizioni di viaggio offerte dai vettori. Attualmente, nella stragrande maggioranza dei casi, i biglietti economici delle compagnie low-cost permettono di portare soltanto una borsa o uno zainetto. Il classico trolley è ormai un extra soggetto a un costo che può variare considerevolmente. La proposta dell’UE pare più legittimare questa prassi anziché contrastarla, lasciando irrisolta la questione se l’accesso alla cappelliera debba essere considerato un diritto. Se la normativa sarà approvata nei prossimi mesi, sancirà definitivamente quanto già accade: un solo bagaglio gratuito, quello sotto il sedile. Resta da vedere quanto tempo richiederà l’iter del regolamento per giungere a conclusione.

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