Al festival di Cannes, un solo italiano è in gara: il regista Mario Martone presenta “Fuori”, un film che racconta un episodio particolare dell’estate del 1980 legato alla scrittrice Goliarda Sapienza. L’opera non è un tradizionale biopic, ma piuttosto una rappresentazione di quel periodo estivo in cui Goliarda si ritrova brevemente in carcere con l’accusa di furto di gioielli ai danni di un’amica. In questo contesto, si interfaccia con due giovani donne, interpretate da Matilda De Angelis ed Elodie.
Valeria Golino torna a vestire i panni di attrice per questo film, dopo aver collaborato con l’autrice nel passato. La scrittrice, che solo dopo la sua morte viene apprezzata in Italia mentre già scoperta in Francia, segna un punto importante nella carriera dell’attrice. Golino racconta dei suoi ricordi con Goliarda, una donna la cui curiosità intellettuale era evidente, così come la sua ricerca continua di bellezza. La letteratura di Sapienza era per certi versi disordinata, ma ricca di spunti illuminanti e profondamente originale.
Nel film, accanto a Golino, Matilda De Angelis offre una performance di intensa crudezza. Lei descrive il loro incontro come quello di “solitudini che si interlocano”. Tra le attrici si è creato un confronto generazionale inaspettato, in cui le giovani hanno dimostrato una libertà espressiva che Valeria ha ammirato, malgrado il suo stile più tradizionale.
L’idea dietro il film nasce da una promessa di lungo tempo tra Martone e Golino. Inizialmente concepito come biopic, il progetto si è poi concentrato su questa particolare estate romana. Era un periodo caratterizzato non solo dagli Anni di piombo, ma anche da una forte utopia e voglia di sperimentare. Martone, attraverso la sua visione di Roma e la sua curiosità per la natura oscillante della scrittura di Goliarda tra realismo e immaginazione, offre una prospettiva unica.
Un altro tema importante è la situazione attuale del cinema italiano, con il regista e l’attrice impegnati nella difesa della settima arte attraverso una lettera al ministro Giuli. Le difficoltà del settore, come sottolineato da Pupi Avati, necessitano interventi urgenti per garantire la ripresa delle produzioni cinematografiche.