A Taormina, il celebre regista Martin Scorsese, noto per la sua esplorazione dei temi del bene e del male nei suoi film, ha rivelato i suoi nuovi progetti incentrati sulla fede. Il regista, che è stato premiato al Festival di Taormina, ha infatti annunciato diversi progetti religiosi, tra cui un film sulla vita di Gesù, un documentario su Papa Francesco e una serie sulle vite dei santi. Queste opere nascono dal suo lungo interesse per la spiritualità e dal suo passato come chierichetto nella Cattedrale di San Patrizio a New York.
Il film su Gesù sarà basato sul libro di Shusaku Endo, “La vita di Gesù”, e sarà ambientato nel mondo contemporaneo in bianco e nero. L’ispirazione è nata durante un incontro con Papa Francesco, dal quale ha tratto anche il documentario “Aldea”, che esplora il movimento globale Scholas Occurrentes.
Per quanto riguarda la serie “Saints”, essa coprirà le storie di vari santi, tra cui Santa Lucia, San Patrizio, Pietro e Paolo, e la Vergine Maria, molti dei quali sono stati girati a Roma. Scorsese ha sempre visto la religione come parte integrante della sua vita, influenzato da letture di autori quali James Joyce e Graham Greene e dalla sua formazione tra Chiesa e cinema.
Il maestro del cinema ha anche espresso opinioni sull’attuale panorama politico e religioso, mostrando il suo auspicio che la nomina del Papa americano Leone XIV possa portare una visione globale e inclusiva, affrontando non solo temi di pace ma anche problemi personali e comunitari.
Nei suoi film gangster, temi biblici come avidità e redenzione sono centrali, con il cattolicesimo a fare da sfondo a crimini e peccati. La sua esperienza personale nella New York della sua gioventù si riflette nelle narrazioni di comunità divise da etnie e religione, una storia che si ripete anche oggi negli Stati Uniti, specialmente con il dibattito sui migranti illegali.
Infine, il regista ha criticato la politica di Donald Trump, esprimendo preoccupazione per le conseguenze sociali ed economiche future. Scorsese ritiene che il cinema abbia una grande responsabilità nel raccontare la verità e riflettere la realtà sociale, come il neorealismo fece ai suoi tempi. Concludendo, ha ricordato la sua prima visita a Roma, desideroso di ammirare la Cappella Sistina e di incontrare Fellini, entrambi icone imperdibili.