Roberto Benigni, acclamato attore e regista, è recentemente apparso nel programma “Cinque Minuti” su Rai1 condotto da Bruno Vespa. Durante l’intervista, ha espresso con forza la sua visione sull’Europa, definendola “la più grande costruzione democratica mai realizzata negli ultimi duemila anni”. Benigni sostiene con convinzione che l’Europa rappresenta un sogno essenziale, non solo per la generazione attuale, ma anche per quelle future.
L’occasione è stata l’uscita del suo ultimo libro, “Il sogno”, pubblicato da Einaudi Stile Libero, dove sviluppa ulteriormente i temi trattati nel suo recente show televisivo, che aveva catturato l’attenzione di oltre 4 milioni di spettatori. Nell’intervista, Benigni ha illustrato la sua visione dicotomica dell’Europa: da un lato, un’Europa del Parlamento e della Commissione, che lavora per il benessere comune; dall’altro, quella intergovernativa, dove il processo decisionale soffre di stallo a causa del sistema di veto. Secondo lui, eliminare tali meccanismi potrebbe permettere all’Europa di realizzare pienamente il suo potenziale.
Durante la conversazione, Benigni ha ricordato l’importanza di mantenere la pace in Europa, un continente che gode di 80 anni di pace continuativa, un periodo senza precedenti dalla Guerra di Troia. Inoltre, ha fatto un parallelo tra l’imposizione dei dazi commerciali e il rischio di conflitti, dichiarando che queste misure storicamente hanno portato solo instabilità.
Nel libro, Benigni rende omaggio anche alla figura di Massimo Troisi e discute l’opera “Non ci resta che piangere”. L’attore riflette sul concetto di Europa come simbolo di pace e prosperità, un modello invidiabile di diritti civili che ispira l’intero mondo. Con un tono poetico, descrive l’Europa come un ideale di bellezza e irresistibilità, dotata di principi unici.
Infine, Benigni sottolinea l’importante distinzione tra patriottismo e nazionalismo. Mentre il patriottismo si fonda sull’orgoglio e l’amore per la propria terra, il nazionalismo è pericolosamente legato al concetto di superiorità nazionale e potenziale conflitto. In un monito ai suoi ascoltatori, Benigni avverte di diffidare di coloro che promuovono visioni di grandezza nazionale a discapito della cooperazione internazionale.