Il 10 luglio, al Teatro Romano di Verona, farà il suo debutto una nuova versione di “Otello” di William Shakespeare, diretta e interpretata da Giorgio Pasotti. Questa celebre opera shakespeariana, rappresentata per la prima volta nel 1604, esplora tematiche tragicamente attuali, come il femminicidio. Pasotti ha condiviso come l’urgenza di mettere in scena questa rappresentazione sia aumentata leggendo le numerose notizie di cronaca che riportano episodi di violenza sulle donne.

Prodotta dal Teatro Stabile d’Abruzzo e Stefano Francioni Produzioni, la nuova messinscena vede Giacomo Giorgio nel ruolo di Otello, Claudia Tosoni nelle vesti di Desdemona, Andrea Papale come Cassio e lo stesso Giorgio Pasotti nel ruolo di Iago. Il regista ha fortemente voluto Giacomo Giorgio per il ruolo principale, sperando di attrarre anche il pubblico più giovane a riflettere su questi temi attraverso la popolarità del personaggio di Ciro Ricci interpretato da Giorgio in “Mare fuori”.

L’adattamento drammaturgico è stato affidato a Dacia Maraini, una scelta mirata a introdurre una prospettiva femminile in una storia originariamente concepita da un uomo. Maraini non attualizza la trama, ma offre una visione moderna del dramma per sottolineare la condizione di pericolo in cui molte donne vivono oggi. Il teatro, grazie alla sua capacità di attirare un vasto pubblico, diviene così un mezzo per sensibilizzare e discutere tematiche sociali pressanti.

L’ambientazione di questa nuova versione di “Otello” si svolge in un tempo indeterminato e in una Venezia cosmopolita, con costumi che richiamano diverse culture. Pasotti ha deciso di rappresentare Iago come un personaggio infido e claudicante, dotato di una protesi metallica a simboleggiare la sua frustrazione e invidia verso Otello, un uomo che incarna ciò che lui, a causa della sua condizione, non può mai diventare.

Giorgio Pasotti, oltre che attore e regista, ricopre anche il ruolo di direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo all’Aquila. In prospettiva del 2026, un anno significativo in cui il Teatro Comunale sarà finalmente riaperto dopo il devastante terremoto del 2009, Pasotti si impegna a restituire vita culturale agli Aquilani e un luogo di espressione artistica alla città.

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