Monica Bellucci ha chiuso il Festival di Taormina celebrando il 25° anniversario di “Malèna”, il film che le ha dato fama mondiale. Questa edizione del festival, ricca di star, si è conclusa con l’arrivo dell’attrice, vestita elegantemente e accompagnata da Tim Burton. Il red carpet è stato, come sempre, un turbinio di flash e selfie da parte del pubblico.

In “Malèna”, ambientato negli anni ’40, Bellucci interpreta una giovane donna che suscita grande scalpore e ammirazione nel suo paese. Nonostante la sua timidezza, è ben consapevole del suo potere di attrazione. La sua bellezza è un distillato di fascino che sfida gli uomini del luogo, segnati dalla guerra e dalle privazioni. La storia di “Malèna” è ancora oggi attuale, sottolinea Bellucci, poiché racconta di una donna che lotta per la propria sopravvivenza in un universo dominato dagli uomini.

Il percorso professionale di Monica Bellucci è stato un crescendo costante, passando inizialmente per le passerelle della moda per poi attraversare la soglia del cinema. “Dopo ‘Malèna’, la mia vita è cambiata completamente”, afferma l’attrice, che vede in quel film il trampolino di lancio verso il panorama internazionale. La scelta di Giuseppe Tornatore di scritturarla, nata da un precedente incontro per uno spot pubblicitario, si è rivelata determinante per la sua carriera.

Parlando dei problemi giudiziari di eventi protagonisti come Gérard Depardieu, l’attrice preferisce generalizzare, esprimendo gratitudine per non essere mai stata in situazioni sfuggenti al suo controllo. A proposito della sua carriera attuale, afferma che, sebbene il cinema le stia a cuore, le sue priorità ora sono le sue due figlie. Gli scambi con le giovani generazioni di registi sono arricchenti, una sinergia creativa che la ispira nei suoi progetti futuri, come i film con Giovanni Tortorici e un nuovo thriller.

Riguardo alla sua vita personale, Monica Bellucci si mostra riflessiva, sottolineando l’importanza di crescere oltre i ruoli stereotipati attribuiti dalla fama. Non si definisce una diva, pensando che sia il pubblico a decidere tale statuto. Di fronte alla domanda se la bellezza possa avere un ruolo salvifico in un mondo pieno di conflitti, cita Rita Levi Montalcini per riflettere sulla complessità umana. Infine, accoglie con entusiasmo le sfide del suo mestiere, pronta ad abbracciare nuove esperienze di vita e di arte.

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