La realizzazione della vita almeno secondo quanto affermato da Carl Gustav Jung, famoso per aver fondato la psicologia analitica, non si basa sulla perfezione, ma sulla pienezza. Secondo Jung, l’imperfezione è una componente essenziale per il progresso e la crescita. Questo concetto è applicabile anche al mondo del cinema, che Jung osservò con grande interesse e curiosità. Infatti, non è così strano perdonare qualche imperfezione ai grandi maestri della regia cinematografica. La settima arte, che dalla sua prima proiezione affascina l’umanità, è una fusione di sogno e realtà, verosimiglianza e immaginazione. Anche i film più iconici, quelli che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, non sono immuni da errori. Questi sbagli, spesso trascurati dai registi durante le riprese, vengono rapidamente individuati dagli spettatori più attenti e sono noti come “bloopers”.

Prendiamo ad esempio il capolavoro di Quentin Tarantino, “Pulp Fiction”. Nonostante il notevole successo e i numerosi premi ricevuti, il film non è esente da piccole sbavature. Nella ben nota scena della sparatoria con John Travolta e Samuel L. Jackson, è possibile notare che il muro alle loro spalle presenta già i segni dei colpi di proiettile prima che i personaggi inizino a sparare.

Julia Roberts, interpretando Vivian Ward in “Pretty Woman”, si trova in una suite di lusso con l’affascinante Edward Lewis. Il dettaglio curioso qui è che, mentre fa colazione, il suo croissant si trasforma improvvisamente in un pancake nella scena successiva, un cambio che non è passato inosservato agli occhi attenti degli spettatori.

Anche “Il gladiatore”, diretto da Ridley Scott, presenta discrepanze storiche. Non solo la terminologia come “inferno” è anacronistica per l’epoca dell’Antica Roma, ma vi sono errori di ambientazione più evidenti, come la presenza di un aeroplano impossibile e un motore interno visibile in un carro durante una battaglia colossale.

Nel leggendario “Il padrino”, Marlon Brando appare con un gattino che è diventato parte integrante della scena semplicemente perché l’attore ha deciso di adottarlo mentre erano in corso le riprese. Questo elemento non previsto ha aggiunto un tocco di autenticità alla pellicola.

Nel primo “Ritorno al futuro”, il protagonista suona una chitarra che non sarebbe stata disponibile fino a tre anni dopo l’ambientazione del film. La saga, nota per i suoi salti temporali, ha anche previsto in modo esagerato l’aumento della popolazione degli Stati Uniti negli anni futuri.

“Forrest Gump” ha commosso milioni di spettatori ma non manca di incongruenze temporali, come il logo arcobaleno di Apple o l’investimento prematuro di Forrest in un’azienda non ancora quotata in borsa.

Neanche i film della saga di Harry Potter sono immuni da errori. Un cameraman può essere notato sullo sfondo in “Harry Potter e la camera dei segreti”, mentre oggetti e ferite compaiono e scompaiono magicamente senza spiegazione.

In “Django Unchained”, DiCaprio ha continuato a recitare anche dopo essersi ferito accidentalmente – una dimostrazione di talento sotto pressione. Anche se la trama è ambientata nel 1858, si possono notare occhiali anacronistici che usciranno solo decenni dopo.

“The Aviator” di Scorsese presenta un errore cronologico legato ai biscotti con gocce di cioccolato, che furono disponibili solo dopo decenni rispetto al periodo in cui si svolge il film.

La serie di film su “Rocky” contiene errori di produzione come quello dei costumini sfoggiati da Sylvester Stallone, che differiscono tra le scene e il poster promozionale.

Infine, ne “La Maledizione della prima Luna”, una figura vestita da cowboy appare dietro ai protagonisti pirati, un’incongruenza evidente che diverte i fan della saga dei pirati dei Caraibi.

Questi errori dimostrano che, anche nei capolavori del cinema, l’imperfezione è inevitabile. Tuttavia, è proprio questa caratteristica a rendere il cinema vivo e in continua evoluzione, proprio come la vita stessa.

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