Si esibirà il 20 giugno a San Pietroburgo, Al Bano, nonostante due anni fa avesse affermato che non avrebbe fatto ritorno in Russia fino alla conclusione di un “periodo nero”. Allora, il cantante aveva anche detto che avrebbe suggerito a Putin di chiudere le porte alla guerra e di aprirle alla pace, etichettandolo altrimenti come un nuovo Hitler.
Oggi, sebbene il conflitto sia ancora in corso, la sua visione pare essere mutata. Difatti, il 20 giugno terrà un concerto dedicato alla pace, una scelta che potrebbe suscitare reazioni contrastanti in Italia. In risposta alle possibili critiche, Al Bano fa riferimento alle parole di Giovanni Paolo II e di Falcone: “Meglio vivere con coraggio che avere paura”.
Mantenere un legame di amicizia con Vladimir Putin, mentre i missili continuano a colpire Kiev, potrebbe sembrare un controsenso rispetto alla solidarietà e alla pace. Tuttavia, Al Bano sostiene di essere amico di coloro che davvero comprendono il valore della pace e che è necessario agire anche attraverso simili iniziative. Ha invitato a partecipare anche Iva Zanicchi, che si unirà a lui e ai suoi musicisti.
Al Bano ha una lunga storia di esibizioni in Russia, nel corso della quale ha avuto modo di incontrare il presidente Putin. Tuttavia, in passato aveva stabilito di non tornare nel Paese fino a quando non fosse ritornata la tranquillità e la pace. Nel frattempo, il suo collega, il cantante Pupo, ha continuato ad esibirsi in Russia, includendo un concerto al Palazzo di Stato del Cremlino.
Il cantautore pugliese ritiene ora che la pace sia vicina e per tale motivo è importante che coloro che la sostengono agiscano, poiché la guerra rappresenta una tragedia universale. Sebbene i politici svolgano il loro lavoro, tutti dovrebbero impegnarsi affinché la parola “guerra” scompaia dal vocabolario dell’umanità. “La guerra”, avverte Al Bano, “impoverisce, uccide e priva molte madri del ritorno dei loro figli”.