Forse anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parteciperà al vertice dedicato alla ricostruzione. La premier Giorgia Meloni, di 48 anni, è al centro di una vivace polemica politica. Le forze di opposizione attaccano con forza, descrivendo un’Italia isolata e un governo privo di rilevanza. La critica principale si concentra sulla decisione della Meloni di partecipare a una videoconferenza anziché prendere il treno per Kiev insieme agli altri leader europei. Un treno simbolico su cui, nel giugno 2022, viaggiarono Draghi, Macron e Scholz per portare sostegno all’Ucraina aggredita.

Le opposizioni colgono l’opportunità di ricordare la storica immagine per attaccare la premier. Perché Meloni ha scelto di rimanere a casa? Perché lascia che Donald Tusk occupi il posto destinato all’Italia nel vagone di testa? Sebbene queste domande sembrino non scuotere la posizione di Palazzo Chigi, la premier rimane infastidita dalle critiche. Tuttavia, afferma con fermezza che l’Italia è tornata a essere centrale nel contesto internazionale e che descrivere il paese come isolato nuoce alla sua immagine.

I collaboratori di Meloni sottolineano che non è interessata a inseguire fotografie. Se l’intento fosse stato quello di apparire accanto a Macron, Starmer, Merz, Tusk e Zelensky, sarebbe andata a Kiev. Ricordano, inoltre, che la storia si scrive attraverso scelte politiche e non immagini e che l’assenza a eventi di rilievo non è un segno di isolamento. In occasione dei funerali di Papa Francesco, a San Pietro, per esempio, non era presente al fianco di Trump e altri leader, ma ciò non ha minato il suo posizionamento politico.

Per calmare le acque, i sostenitori della Meloni sottolineano l’impegno costante del governo italiano a fianco del popolo ucraino, ribadito anche di recente al Quirinale. Si proseguirà nel sostenere una tregua e nuove sanzioni, con impegno particolare nella conferenza sulla ricostruzione prevista a Roma, dove potrebbe fare la sua comparsa Trump. Durante tale evento è previsto un nuovo incontro al vertice con Zelensky e i principali leader occidentali.

Anche all’interno del governo italiano sorgono dubbi e riflessioni. Perché l’assenza a Kiev con gli altri leader? La risposta ufficiale è che il governo non ha mai proposto di inviare truppe europee in Ucraina, e inoltre l’incontro era già stato pianificato in modalità virtuale, così come lo hanno fatto diversi leader europei tra cui lo spagnolo Sánchez.

La decisione di non salire su quel treno era davvero corretta? Secondo Palazzo Chigi, sì. Non tanto per la percezione che il supporto militare all’Ucraina possa non generare consenso elettorale, ma perché si punta a mantenere Roma come «ponte» tra Washington e Bruxelles. Meloni, infatti, mantiene un contatto costante con Trump e continua il dialogo con altri leader europei.

Quel che davvero importa alla premier è la sostanza delle azioni politiche. Apprezza che la sua proposta di utilizzare l’articolo 5 della Nato come protezione per l’Ucraina venga ripresa, mentre si evita di parlare di truppe Ue sul campo. Per Meloni, la forza di un governo non si misura dalle fotografie, ma dalle decisioni concrete che prende.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *