Il Cremlino ha comunicato l’avvenuta conversazione telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e Papa Leone XIV, durante la quale Putin ha manifestato il proprio apprezzamento per l’intervento del Papa nell’affrontare la crisi ucraina. Da parte russa, è stato sottolineato l’interesse a perseguire la pace attraverso vie politiche e diplomatiche, mentre viene accusata Kiev di voler intensificare il conflitto. Dal canto suo, il Vaticano ha confermato il colloquio, con il portavoce Matteo Bruni che ha precisato come il Papa abbia esortato la Russia a compiere un gesto che favorisca la pace, evidenziando l’importanza del dialogo per raggiungere soluzioni al conflitto.
Questa telefonata rappresenta un progresso significativo, considerando che, sebbene Leone XIV avesse ricevuto Putin in passato per tre udienze, non era più riuscito a contattarlo dalla data dell’invasione russa dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio 2022. Allo scoppio del conflitto, Bergoglio si era recato presso l’ambasciata di Mosca, senza però riuscire a parlare con il presidente russo. Fino ad ora, l’ultima comunicazione di Putin con un Papa risaliva al 17 dicembre 2021, quando il leader russo contattò Bergoglio per fargli gli auguri di compleanno.
Il cardinale Matteo Zuppi, che ha svolto missioni di pace a Mosca nel 2023 e 2024, aveva parlato con autorità russe come il consigliere Ushakov e il ministro degli Esteri Lavrov, ma non aveva avuto modo di incontrare personalmente Putin. Dopo l’elezione del Papa, il presidente russo aveva inviato un messaggio di congratulazioni, ma la possibilità di un dialogo non era del tutto scontata.
Il Cremlino ha dichiarato che entrambe le parti hanno manifestato l’intenzione di mantenere i contatti. Da parte della Santa Sede, è stata menzionata la difficile situazione umanitaria, la necessità di promuovere aiuti dove necessario e l’importanza degli sforzi continui per lo scambio di prigionieri, valorizzando il lavoro svolto dal cardinale Zuppi. Inoltre, Leone XIV ha espresso riconoscenza verso il Patriarca Kirill per gli auguri ricevuti e ha sottolineato come i valori cristiani condivisi possano illuminare il percorso verso la pace, la difesa della vita e una vera libertà religiosa.
Nonostante questi segnali positivi, in Vaticano si mantengono lucidi riguardo alle sfide che la situazione comporta. Leone XIV, il 14 maggio, ha ribadito la disponibilità della Santa Sede a facilitare un incontro tra le parti in conflitto, sottolineando l’importanza del dialogo per evitare il ricorso alle armi. Il Papa ha auspicato un’autentica pace, giusta e duratura, dopo aver ricevuto il presidente ucraino Zelensky il 18 maggio. Il Vaticano offre ancora il proprio territorio per ospitare eventuali negoziati, ricordando precedenti storici come i colloqui segreti tra Stati Uniti e Cuba nel 2014.
Tuttavia, il cardinale Pietro Parolin ha manifestato scetticismo sulle probabilità che questa offerta venga accettata, esprimendo profondo dispiacere per l’assenza di comunicazione diretta che impedisce di intravedere la fine del conflitto. Parolin ha evidenziato la necessità di ricostruire un clima di fiducia tra le parti, altrimenti non ci sarà spazio per concessioni, in un contesto in cui la diffidenza reciproca persiste.