In Grecia, a Creta, da mercoledì scorso un vasto incendio sta divorando il paesaggio e sfugge ancora al controllo. Il vento potente, con raffiche fino a cinquanta nodi, complica notevolmente il lavoro delle squadre di soccorso, composte da circa 270 vigili del fuoco arrivati anche dalla capitale Atene. Il rogo ha causato l’evacuazione di migliaia di persone, tra cui una buona parte di turisti. Mentre l’Unione degli albergatori della zona parla di cinquemila evacuati, le fonti consolari ridimensionano il numero.

I vigili del fuoco si trovano ad affrontare una situazione estremamente complessa, con un territorio caratterizzato da burroni e gole che rende gli interventi particolarmente sfidanti. Il vento, che cambia direzione, ha fatto sì che le fiamme si espandessero rapidamente, raggiungendo numerosi villaggi montani come Ferma, Achlia e Agia Fotia, toccando case, serre e stalle. Una prima valutazione parziale dei danni parla di oltre 7 mila ettari di macchia mediterranea distrutti.

Il sindaco di Ierapetra, Manolis Fragoulis, ha descritto la situazione come tragica, dichiarando lo stato di emergenza per la cittadina più colpita. Quattro persone sono state portate in ospedale per problemi respiratori lievi, ma non ci sono feriti gravi. Tra gli evacuati figura anche una turista italiana, già rientrata in albergo ad Achlia.

Intanto, il vicegovernatore della regione di Lasithi, Yiannis Androulakis, ha segnalato che la situazione è degenerata rapidamente durante la notte di mercoledì, quando il vento ha impedito l’intervento dei mezzi aerei. Le cause dell’incendio restano da accertare, non si esclude né l’azione di eventuali piromani né l’autocombustione.

Mentre Creta lotta contro le fiamme, anche altre zone della Grecia, come la cittadina portuale di Rafina vicino ad Atene, stanno affrontando emergenze simili. In risposta all’ondata di incendi che caratterizza ormai da anni le estati greche, il governo ha mobilitato la più numerosa compagine di pompieri mai schierata: 18 mila uomini in tutto il territorio.

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