Con “Volevo essere stupefacente,” la casa editrice Racconti mira a riempire un vuoto nel panorama letterario italiano. Questa raccolta inedita, composta da ventisette racconti brevi, si propone come un vero compendio di scrittura perfetta, sia nella forma breve che brevissima. Tuttavia, non si tratta solo di un esercizio di stile: tra le righe si può scorgere un autentico mosaico biografico che svela l’uomo dietro il personaggio, costruito dalla cultura e dall’autore stesso, rappresentato dalla sineddoche “Lish”.
Al di là dell’immagine dell’editor inflessibile, considerato il padre del minimalismo che ha reso Raymond Carver un’icona letteraria, i racconti di “Volevo essere stupefacente” offrono uno sguardo su una quotidianità lontana dai consueti ambienti letterari. Qui si ritrovano senzatetto smarriti, prostitute alcoliste, interminabili conversazioni sui difetti dei figli, parchi pubblici, e problemi di salute vari. Si tratta di momenti di malessere e vita vissuta in cui irrompono elementi imprevedibili: riflessioni, ossessioni, interiezioni e ricordi, che siano spiacevoli, sconvenienti o dolcissimi.
Questi racconti rappresentano la vita stessa, trasfigurata e ricostruita attraverso la finzione letteraria. Veritieri, eppure mai del tutto coincidenti con la loro rappresentazione narrata, si svelano al lettore come testimonianze della complessità dell’esistenza umana. “Volevo essere stupefacente” di Gordon Lish, pubblicato da Racconti Edizioni, rappresenta dunque un’opera che non solo celebra la forma letteraria, ma che offre anche un’intima visione dell’autore come uomo.
Dati del libro: ISBN 9791280854209, 256 pagine, prezzo 18,00€.