L’autrice e drammaturga italiana Laura Pariani è stata recentemente omaggiata con il prestigioso Premio Fondazione Il Campiello, una menzione speciale alla carriera nel 2025. L’annuncio è stato dato mercoledì nel corso di un evento presso l’Associazione Civita, situata in Piazza Venezia a Roma, alla presenza della cinquina dei finalisti.
Nativa di Busto Arsizio e cresciuta a Magnago, Laura Pariani si è distinta per una carriera eclettica che include la scrittura, l’arte visiva e l’autorialità nel cinema e nel teatro. La motivazione del premio sottolinea come l’artista abbia saputo coniugare diverse modalità espressive, tutte convergenti verso il centro della sua ispirazione di matrice squisitamente letteraria.
Nel corso della sua carriera, Pariani è stata nominata per il Campiello in diverse occasioni: nel 1998 con il suo lavoro “La perfezione degli elastici (e del cinema)”, nel 2003 grazie a “L’uovo di Gertrudina”, poi ancora nel 2010 con “Milano è una selva oscura” e infine nel 2019 per “Il gioco di Santa oca”. La continuità e la qualità costante delle sue opere la rendono una figura di spicco nel panorama letterario contemporaneo italiano.
La serata romana ha visto anche l’incontro tra i finalisti del Premio Campiello 2025. Tra questi, Marco Belpoliti con “Nord Nord” (Einaudi), Wanda Marasco con “Di spalle a questo mondo” (Neri Pozza), Monica Pareschi con “Inverness” (Polidoro), Alberto Prunetti con “Troncamacchioni” (Feltrinelli) e Fabio Stassi con “Bebelplatz” (Sellerio). Questo gruppo di autori darà il via al tradizionale tour letterario del Premio, che attraverserà 13 città italiane nei mesi di giugno e luglio.
La consegna del Premio Campiello è prevista per la finale, che si terrà sabato 13 settembre presso il rinomato Gran Teatro La Fenice di Venezia.