L’artista Zucchero continua la sua ascesa, collezionando una serie impressionante di record e rafforzando la sua presenza sui palcoscenici più prestigiosi d’Italia e non solo. A partire dal 19 giugno, Zucchero intraprenderà un tour che attraverserà l’intera penisola: “Overdose d’amore”. Inoltre, a settembre l’artista si esibirà per ben otto serate consecutive all’Arena di Verona, un traguardo che pochi riescono a raggiungere.
Tuttavia, la carriera di Zucchero non è stata esente da difficoltà. In una recente intervista rilasciata a Repubblica, l’artista ha parlato delle sfide personali che ha affrontato durante il suo percorso, rivelando particolari di momenti molto complessi della sua esistenza. La ristampa dell’album “Spirito DiVino” del 1995, uscito in diversi formati, rievoca un periodo difficile di trent’anni fa. Zucchero ricorda con amarezza quel capitolo della sua vita, sottolineando come rappresentasse una sorta di rinascita dopo un momento molto critico dal punto di vista personale. Dopo la separazione coniugale, si è trovato a vivere un isolamento doloroso, sentendo la mancanza della vita familiare.
In certe fasi, ha confessato di essere stato profondamente depresso, al punto di non voler più esibirsi in tour. Questo stato d’animo è perdurato a lungo, ma il trasferimento in un mulino in campagna, di sua proprietà, ha rappresentato per lui un’opportunità di riscatto. Il restauro di quel mulino ha simbolicamente segnato un percorso di ricostruzione personale, un alleggerimento dal peso della negatività che lo opprimeva. Zucchero ricorda quell’album come una liberazione.
Parlando delle esperienze condivise con l’amico Paul Young, Zucchero ha ricordato le vacanze trascorse insieme alle rispettive famiglie, prima che la tragedia colpisse l’amico, rimasto solo con quattro figli dopo la morte della moglie. In quel periodo, segnato anche dalla sua separazione, i due si sono sostenuti reciprocamente. Rievocando quei momenti, Young portò a Zucchero la canzone “I See A Darkness”, che sembrò perfetta per raccontare la loro esperienza comune.
Riflettendo sui giovani cantanti odierni, Zucchero ha espresso preoccupazione per le pressioni esercitate da un’industria musicale spesso spietata. Esponenti dei talent show riescono spesso a ottenere un successo immediato, ma per continuare a fiorire nel tempo, è necessario un forte equilibrio psicologico, difficile da mantenere in un mondo tanto frenetico. Secondo Zucchero, i social generano una solitudine pericolosa, e mentre alcuni emergenti mostrano autentico talento, spesso risultano troppo fragili per sostenere il peso della carriera artistica.