Vittorio Sgarbi è stato recentemente dimesso dall’ospedale e ha fatto ritorno presso la sua abitazione dopo un periodo trascorso al Policlinico Gemelli di Roma a causa di problemi di salute dovuti a una grave depressione. L’illustre critico d’arte, che ha raggiunto i 72 anni, si trova ora tra le mura domestiche con l’affetto della compagna Sabrina Colle. Quest’ultima aveva condiviso una fotografia su Instagram, successivamente rimossa, in cui Sgarbi appariva di spalle sul balcone del proprio appartamento nel centro città, mentre guardava il corteo funebre di papa Francesco il 26 aprile. Sabrina Colle aveva descritto quel momento come “un passaggio di Dio nelle vite di tutti”, evidenziando l’importanza di quel frangente di raccoglimento per Sgarbi, che sembra stia affrontando una ripresa rispetto ai difficili momenti delle settimane precedenti.
Assistere a un evento di tale rilevanza per la memoria collettiva può essere interpretato come un segnale positivo della sua determinazione a reintegrarsi nella vita pubblica. A sostenerlo in questo delicato percorso di ripresa vi sono la sua compagna Sabrina e la sorella Elisabetta, che rappresentano un pilastro fondamentale in una fase sicuramente caratterizzata da fragilità. Malgrado la strada verso una completa guarigione sembri ancora lunga, la situazione attuale appare più promettente, alimentando la speranza di un progressivo miglioramento.
Prima di questo periodo di ricovero, Sgarbi aveva espresso pubblicamente le proprie difficoltà in una conversazione con il quotidiano Repubblica, parlando dello stato depressivo che lo affliggeva. Aveva confidato di provare difficoltà nello svolgere le attività quotidiane, menzionando una crescente stanchezza che lo costringeva a trascorrere gran parte del tempo a letto. Pur avendo sempre dormito poco, questa condizione lo aveva portato a una fase di dolorosa introspezione, focalizzata sulle proprie azioni passate e sulle prospettive future. Sgarbi aveva sottolineato come la depressione rappresentasse un’ombra persistente nei pensieri, una presenza oscura con cui dover convivere. Nonostante fosse una situazione nuova e inaspettata per lui, il critico aveva utilizzato una potente metafora, paragonando il suo stato a un treno fermo in una stazione sconosciuta, simbolo di incertezza e smarrimento interiore.