Negli ultimi tempi, le reti televisive italiane, e in particolare Mediaset, sembrano aver adottato una strategia di programmazione che punta su un’incessante offerta di reality show. Uno dopo l’altro, questi spettacoli si susseguono senza soluzione di continuità, una strategia che ricorda il tentativo di mantenere costante il livello di interesse del pubblico attraverso una sorta di “maratona” televisiva. Un esempio lampante è stato il “Grande Fratello”, che si è protratto per sei mesi, arricchendo la propria programmazione con doppie puntate settimanali. A questo si è aggiunto “The Couple”, un format che ricorda fortemente il “Grande Fratello”, e che ha proseguito la scia di questa imponente offerta di reality.

La stagione primaverile ha visto poi il lancio de “L’Isola dei Famosi”, rivisitata grazie alla conduzione di Veronica Gentili e alla partecipazione di Simona Ventura nei panni dell’opinionista. Tuttavia, questa saturazione del palinsesto televisivo non tiene conto di un principio fondamentale: il pubblico a cui si rivolgono questi programmi è spesso limitato e composto dagli stessi spettatori che, alla lunga, possono risultare esausti. Senza nuovi spettatori, i rimpasti degli stessi personaggi da un reality all’altro non fanno che aumentare la sensazione di déjà-vu e ridurre l’appeal dell’offerta.

Nonostante un esordio discreto con il 18,9% di share, “L’Isola” ha già visto un calo al 17,5% nelle puntate successive, riuscendo a mantenere solo 2 milioni di telespettatori. Questi risultati, che in altri contesti farebbero preoccupare, risultano invece accettabili in un panorama in cui altri programmi della rete si attestano su cifre comprese tra il 7% e il 13% di share, fatta eccezione per “Amici”.

Forse sarebbe stato più saggio posticipare la messa in onda de “L’Isola” a settembre, offrendo così al pubblico una pausa dalla sovraesposizione a reality show e, contemporaneamente, dando modo al “Grande Fratello” di prendersi una meritata e prolungata pausa. Così facendo, si sarebbe garantita una tutela a quel programma che rischia di essere “divorato” dall’abbondanza di offerte simili. È un peccato poiché “L’Isola dei Famosi”, nonostante tutto, ha dimostrato un vigore inaspettato grazie alla nuova conduzione e a un cast relativamente fresco e variegato. Tuttavia, l’estensione del cast con giovani poco noti e la divisione in gruppi autonomi ha forse ridotto le potenzialità di conflitto e interesse, annacquando l’essenza stessa del reality.

Per preservare l’interesse e il valore di questi programmi, potrebbe essere vantaggioso ridurre l’offerta, puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità, e ripristinare un equilibrio tra intrattenimento e saturazione.

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