Un noto quotidiano italiano ha recentemente riportato una vicenda che coinvolge il cantautore Alex Britti e la sua ex compagna, Nicole Pravadelli. Quest’ultima è finita al centro di un processo dopo aver cercato di ottenere prove compromettenti all’interno della casa del musicista. La sua intenzione era quella di ottenere la custodia esclusiva del figlio di otto anni.
Secondo quanto riportato, l’episodio è avvenuto nel maggio del 2022, quando la Pravadelli avrebbe utilizzato un dispositivo elettronico, normalmente impiegato per monitorare i bambini nelle loro culle, per sorvegliare l’intimità domestica di Britti, che vive con il loro figlio. L’obiettivo della donna sarebbe stato quello di dimostrare la presenza di un’altra persona nella vita del cantautore, con l’intento di influenzare il giudice a favore di una decisione per la custodia esclusiva.
Quando le registrazioni e i video raccolti sono giunti in tribunale, l’origine sospetta del materiale ha insospettito il giudice, che ha deciso di informare la procura. Il pubblico ministero Caterina Sgrò ha così proceduto ad aprire un’indagine, ritenendo che la Pravadelli, assistita dall’avvocato Luisa De Martino, avesse interferito illecitamente nella vita privata di Britti.
I due, diventati genitori nel 2017, si erano separati due anni dopo, come dichiarato dallo stesso Britti in una precedente intervista, dove aveva confermato di essere un padre single. Recentemente, il nome del cantautore è stato associato anche a un altro caso giudiziario: Britti è stato ascoltato dal pm di Milano, Francesco De Tommasi, nell’ambito di un’inchiesta su una presunta rete dedita ad accessi abusivi a banche dati statali. Questa rete, conosciuta con il nome di Equalize, avrebbe permesso il monitoraggio indebito di personaggi pubblici e imprenditori, tra cui lo stesso Britti, che è stato ascoltato come testimone e vittima.