Il recente accordo tra Stati Uniti e Cina rappresenta un significativo passo avanti nella riduzione delle tensioni nella lunga e complessa guerra commerciale iniziata sotto l’amministrazione Trump. Le due potenze economiche hanno infatti stabilito di ridurre considerevolmente i dazi punitivi, alimentando un clima di ottimismo che ha immediatamente beneficiato i mercati azionari internazionali.
La nuova intesa prevede che gli Stati Uniti riducano i loro dazi sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina diminuisce le sue misure dal 125% al 10%. Tuttavia, la sospensione dei dazi ha una durata temporanea di 90 giorni, il che consente di avviare ulteriori negoziati.
In una conferenza stampa a Ginevra, Scott Bessent, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, accompagnato dal Vicepremier cinese He Lifeng, ha evidenziato che entrambe le nazioni non sono interessate a una “decoupling” delle loro economie. Inoltre, è stato stabilito un meccanismo permanente per proseguire le discussioni sulle relazioni economiche e commerciali, con la partecipazione anche del Rappresentante per il Commercio Jamieson Greer.
Fra i temi trattati nei colloqui c’è anche quello della fentanyl, con speranze di accordi di acquisto da parte della Cina. Tuttavia, alcune tariffe, come quelle imposte su automobili, acciaio e alluminio, rimangono invariate, segno che c’è ancora molto terreno da coprire prima di giungere a un’intesa completa.
Nonostante alcuni ostacoli, Bessent ha dichiarato a CNBC che l’accordo “Fase 1” negoziato inizialmente da Trump potrebbe costituire una base per ulteriori discussioni. In quest’ottica, vi è la possibilità di aumentare gli acquisti cinesi di beni americani per un valore di 200 miliardi di dollari nei prossimi anni, sebbene la Cina abbia finora mancato tale obiettivo.
Un aspetto ben sottolineato da Bessent riguarda le cosiddette barriere non tariffarie che, a suo dire, sono più difficili da superare e richiederanno più tempo. Nonostante ciò, sia Bessent che Greer appaiono ottimisti riguardo alla collaborazione con la Cina, specialmente nella lotta contro la produzione illegale di fentanyl.
La guerra dei dazi, che ha avuto inizio sotto la presidenza di Donald Trump, ha avuto pesanti ripercussioni sul commercio globale, provocando instabilità in diverse economie del mondo. La recente decisione di allentare le tensioni commerciali ha dato impulso ai mercati azionari, con l’indice S&P 500 che ha guadagnato il 2,5% e i prezzi dell’oro in calo, segno di una rinnovata fiducia degli investitori.
Claus Vistesen di Pantheon Macroeconomics ha definito l’annuncio una “enorme de-escalation”, mentre Guntram Wolff di Bruegel ha accolto positivamente la notizia, sottolineando come gli Stati Uniti abbiano realizzato i costi eccessivi delle loro iniziative. Secondo Wolff, le attuali negoziazioni rappresentano un’opportunità per mantenere una politica economica più razionale.
La pausa di 90 giorni offre una finestra di opportunità per delineare nuovi accordi, con l’obiettivo di ridurre il disavanzo commerciale tra le due nazioni e promuovere un commercio più equilibrato. Come ha affermato Bessent, entrambe le parti sono impegnate in questo processo e, nonostante le difficoltà, c’è la volontà di portare avanti un dialogo costruttivo.
Intanto, le relazioni tra Stati Uniti e altri partner commerciali, in particolare l’UE, sono in fase di revisione, con Bruxelles che sta considerando ritorsioni sugli Stati Uniti. L’accordo con la Cina, se finalizzato, potrebbe influenzare anche queste dinamiche internazionali, segnando un nuovo capitolo nelle relazioni economiche globali.