L’ansia cresce tra i vertici della Repubblica Islamica di Iran a causa delle presunte infiltrazioni del Mossad, il servizio segreto israeliano. Secondo fonti riportate da un quotidiano statunitense, l’ayatollah Ali Khamenei avrebbe designato tre alti funzionari religiosi come potenziali successori, senza includere però il figlio Mojtaba, considerato un candidato naturale in tempi di pace.

L’intelligence iraniana ha emanato severe direttive per i leader della Repubblica Islamica: evitare l’uso di cellulari o qualsiasi dispositivo elettronico, rimanere nelle basi sotterranee e mantenere il massimo riserbo. Questa paranoia è alimentata dal timore di attacchi da parte di Israele, con il premier Benjamin Netanyahu che afferma di conoscere il nascondiglio dell’ayatollah Khamenei. L’uso di Internet è limitato, si effettuano perquisizioni e arresti con l’accusa di spionaggio a favore di Israele.

Il leader spirituale iraniano sembrerebbe essere così nascosto che persino le alte cariche faticano a contattarlo, come dimostra l’infruttuoso tentativo del presidente Pezeshkian e del ministro degli Esteri Araghchi di recapitargli un messaggio congiunto di Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan per proporre un incontro a Istanbul. Si parla anche di un’unità speciale incaricata di proteggere Khamenei da ogni possibile infiltrazione esterna.

Khamenei, la cui priorità è la continuazione del regime che guida da oltre tre decenni, avrebbe designato una serie di sostituti nella catena di comando militare. La notizia della nomina di tre esponenti del clero a potenziali successori dell’ayatollah ha sollevato speculazioni nella stampa iraniana, che ipotizza anche la possibilità che l’erede di Khamenei provenga dalle Guardie della Rivoluzione piuttosto che da ambienti religiosi.

Mentre la tensione cresce, il Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale ha avvisato che chiunque sia sospettato di collaborare con il nemico può presentarsi alle autorità entro un termine stabilito, consegnando l’eventuale equipaggiamento militare, pena la morte.

Le tensioni tra Iran e Israele restano alte, con la paura che un intervento americano possa complicare ulteriormente la situazione. In tale contesto, la Repubblica Islamica cerca di dimostrare la sua stabilità e continuità, nonostante le minacce esterne e le paure interne.

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