BALLYMENA, Irlanda del Nord – Le strade tranquille di Ballymena, solitamente frequentate da chi fa la spesa quotidiana, hanno visto un cambiamento drammatico nel clima di sicurezza. Elena, un’immigrata romena, evita ormai di uscire, temendo per la sua sicurezza. Case con finestre rotte e muri anneriti sono testimonianza di una situazione diventata pericolosa. Questa donna, assistente sociale di 32 anni, tiene un estintore e una valigia pronte vicino alla porta, poiché gruppi di uomini mascherati e giovani pattugliano la zona alla ricerca di stranieri.

La tensione è arrivata al punto in cui almeno 14 famiglie hanno già lasciato il loro domicilio a Ballymena, cercando rifugio attraverso l’agenzia di alloggi pubblici dell’Irlanda del Nord. Alcune case di immigrati provenienti dalla Romania, Bulgaria e Filippine sono ora abbandonate dopo essere state prese di mira.

Nell’Irlanda del Nord, dove la diversità etnica è limitata rispetto al resto del Regno Unito, tali atti di razzismo sono sintomatici di un problema più ampio. Da “The Troubles”, il conflitto tra unionisti britannici e nazionalisti irlandesi, l’immigrazione è aumentata considerevolmente. Nuovi arrivati dall’Europa dell’Est, Asia e Africa si sono insediati in comunità unioniste britanniche a basso reddito, territori che gruppi paramilitari come l’Ulster Defence Association (UDA) e l’Ulster Volunteer Force (UVF) considerano loro, nonostante il cessate il fuoco del 1994.

Recentemente, la violenza ha ripreso a Ballymena quando due giovani sono stati accusati di tentare una violenza sessuale. La situazione è degenerata, con manifestazioni che hanno visto partecipare centinaia di persone e che, nonostante gli appelli alla calma, sono sfociate in ulteriori attacchi alle case degli immigrati.

La polizia, già in difficoltà numerica, ha ricevuto rinforzi dalla Scozia per far fronte alla violenza crescente non solo a Ballymena, ma anche in diversi paesi unionisti e quartieri di Belfast. Il capo della polizia dell’Irlanda del Nord, Jon Boutcher, ha sollecitato ulteriori aiuti per gestire la situazione.

La leadership politica dell’Irlanda del Nord sta cercando di mantenere un fronte unito, ma divergenze interne emergono. La prima ministra Michelle O’Neill di Sinn Féin ha criticato apertamente il ministro delle Comunità del DUP, Gordon Lyons, per aver divulgato informazioni su un rifugio per immigrati, situazione che ha portato a un attacco da parte di una folla mascherata.

Nonostante gli appelli alla tolleranza, alcune comunità di Ballymena, fedeli al DUP, si preparano alla resistenza registrando le proprietà come occupate da locali per evitare attacchi. Elena, cercando protezione, valuta di esporre una Union Jack come segnale di appartenenza.

Mentre la paura persiste, Elena continua a svolgere il suo lavoro di assistente domiciliare, una tragica ironia considerando che potrebbe occuparsi dei parenti degli stessi individui che le lanciano molestie. Nella sua determinazione a rimanere, desidera non dovere ricorrere a simboli di appartenenza per sentirsi al sicuro.

3 pensiero su “Tensione a Ballymena: attacchi razzisti costringono immigrati a fuggire dalle loro case”
  1. Ma sti immigrati venissero a lavorare da noi invece di creare casini! Non mi piace come si comportano certe persone qua.

  2. Mah, mi sembra assurdo che queste cose succedano ancora, pensavo che l’Irlanda del Nord avesse superato queste tensioni. Speriamo che la situazione si calmi presto.

  3. Quanta violenza, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Queste situazioni non dovrebbero accadere nel XXI secolo! 😞

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