Il summit del G7 del 2025, tenutosi a Kananaskis, Alberta, si è concluso senza una dichiarazione unitaria sulla situazione in Ucraina e con l’assenza in sala del presidente degli Stati Uniti. Nei giorni precedenti l’incontro, le delegazioni avevano lavorato alacremente per giungere a una formulazione condivisa accettata da tutti i leader dei Paesi del G7, inclusa l’amministrazione di Donald Trump. Tuttavia, secondo quanto rivelato da tre fonti diplomatiche a POLITICO, il tentativo di emettere un comunicato congiunto in favore di Kyiv è naufragato a causa del poco tempo a disposizione e delle resistenze da parte del presidente Trump di approvare un linguaggio rigoroso nei confronti della Russia, come confermato anche da un funzionario canadese.
La decisione finale è stata di evitare la pubblicazione di un comunicato congiunto. Al suo posto, è stata diffusa una dichiarazione individuale dal padrone di casa, il primo ministro canadese Mark Carney. In tale dichiarazione, definita un “riassunto del presidente”, è stato espresso supporto agli sforzi di Trump per giungere a una risoluzione pacifica e duratura in Ucraina. È stato riconosciuto l’impegno manifestato dall’Ucraina verso un cessate il fuoco incondizionato e si è fatto appello affinché la Russia rispondesse con lo stesso impegno. I leader hanno inoltre concordato sulla necessità di esplorare tutte le opzioni per intensificare la pressione sulla Russia, compreso l’uso di sanzioni finanziarie.
Interrogato nel corso di una conferenza stampa post-summit, Carney ha sostenuto che non ci sarebbero stati problemi specifici, pur non smentendo la mancata persuasione nei confronti di Trump circa l’adozione di nuove misure collettive contro la Russia.
Nonostante le tensioni, la discussione tra i leader è proseguita con cautela, mantenendo canali di comunicazione aperti con Trump. L’Unione Europea e il Regno Unito si sono impegnati a continuare nella campagna per ridurre il prezzo massimo di vendita del petrolio russo, anche se resta incertezza sulle modalità operative senza l’appoggio unanime del G7. Il Primo Ministro britannico, Keir Starmer, ha ammesso le difficoltà dell’operazione ma ne ha evidenziato la cruciale importanza.
Inoltre, Carney ha annunciato l’erogazione di miliardi di dollari in aiuti e prestiti a favore dell’Ucraina, accompagnati da nuovi significativi pacchetti di sanzioni contro vari elementi russi, inclusi prodotti, navi e individui, definendo questo intervento come uno dei più rilevanti intrapresi dal Canada dall’inizio dell’invasione nel 2022.
Le relazioni tra i leader hanno richiesto una gestione diplomatica attenta per evitare tensioni con Trump. Tutti si sono dimostrati comunque determinati nel collaborare per confrontarsi sulle sfide internazionali.
Nonostante le difficoltà incontrate nel raggiungere un’intesa con Trump, i membri del G7 sembrano riporre fiducia nella possibilità di implementare misure più severe nei confronti della Russia in un futuro prossimo.