George Simion, candidato principale alla presidenza rumena, ha manifestato la sua posizione contraria all’invio di ulteriori mezzi militari in Ucraina, ma ha dichiarato di voler rispettare le scelte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In un’intervista a POLITICO, Simion ha sottolineato che non sosterrà direttamente l’invio di “aiuti militari all’Ucraina”, spiegando che in termini di difesa si consulterà con la leadership americana. Questo avviene in un contesto in cui l’Ucraina continua a fronteggiare l’invasione massiccia da parte della Russia.

Simion, leader dell’estrema destra dell’Alleanza per l’Unione dei Rumeni, sembra essere favorito per la vittoria delle elezioni presidenziali in Romania, avendo già conquistato il 40% dei consensi nel primo turno delle elezioni svoltesi la scorsa domenica. Una sua eventuale vittoria potrebbe portare la Romania a spostarsi significativamente a destra, allontanandosi dall’attuale orientamento dell’Unione Europea.

Pur esprimendo una chiara condanna contro l’aggressione russa, Simion ha espresso una forte critica verso Kiev. Ha evidenziato che “gli ucraini, sotto vari aspetti, si comportano in modo simile ai russi”, sottolineando la mancanza di rispetto per i diritti della minoranza rumena, in particolare riguardo all’accesso all’istruzione e ai luoghi di culto. Ha affermato che uno dei primi obiettivi del suo mandato sarà quello di affrontare questi problemi con l’Ucraina, considerando anche il contributo significativo della Romania nel contesto bellico.

La situazione delle minoranze rumene in Ucraina è stata un argomento di frizione tra i due paesi per lungo tempo. In risposta a diverse pressioni internazionali, Kiev ha approvato una legge a difesa dei diritti delle minoranze alla fine del 2023, una mossa accolta positivamente dalla Commissione Europea con un rapporto favorevole pubblicato nel 2024. Nonostante ciò, Simion è stato bandito dall’ingresso in Ucraina per un periodo di tre anni, a partire dal 2024, a causa di quelle che sono state definite da Kiev come “attività sistematicamente anti-ucraina”.

Nel caso di successo al secondo turno delle elezioni, previsto per il 18 maggio, Simion mira a ricoprire un ruolo predominante nel Consiglio Europeo a Bruxelles, spingendo affinché gli altri leader dell’UE seguano la guida di Trump in ambito di difesa e sicurezza. Simion ha dichiarato che assumerà posizioni in linea con quelle dell’amministrazione Trump, sottolineando la fiducia riposta negli Stati Uniti come leader della NATO. Ha espresso, inoltre, il suo disaccordo verso la creazione di un esercito europeo guidato dalla Francia.

Prima del primo turno elettorale, Simion si è definito ideologicamente vicino al movimento MAGA di Trump, consolidando ulteriormente i suoi rapporti con esponenti repubblicani vicini al presidente americano. Ha partecipato all’insediamento di Trump a Washington lo scorso gennaio. Dopo la vittoria al primo turno, Simion ha avuto l’opportunità di incontrare il presidente della Conservative Political Action Conference, un importante raduno di esponenti repubblicani e figure di spicco della destra americana.

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