A Bruxelles, uno sciopero di due giorni indetto dai controllori del traffico aereo francesi ha provocato la cancellazione di oltre mille voli, suscitando la rabbia delle compagnie aeree per i notevoli danni economici subiti. Michael O’Leary, direttore generale di Ryanair, ha espresso la sua frustrazione per la cancellazione di 400 voli e l’impatto su 70.000 passeggeri. Allo stesso modo, Benjamin Smith, CEO del gruppo Air France-KLM, ha lamentato i costi elevati derivanti dall’interruzione delle operazioni.
L’agitazione sindacale, che ha avuto luogo giovedì e venerdì, è stata la conseguenza di controversie tra le associazioni sindacali e la direzione della sicurezza dell’aviazione civile francese. Al centro delle tensioni vi sono la mancanza di personale e l’introduzione di un nuovo sistema di orologio biometrico per monitorare la presenza dei controllori.
Le compagnie aeree criticano la frequenza degli scioperi in Francia, che minano costantemente i loro programmi. O’Leary ha evidenziato che il problema non risiede nella quantità di controllori francesi, ma nella loro cattiva gestione. Smith ha aggiunto che l’agitazione trasmette una pessima immagine della Francia, specialmente all’inizio della stagione turistica estiva.
Già in passato, la carenza di personale è stata evidenziata come un problema, come evidenziato da un episodio all’aeroporto di Bordeaux nel 2022, dove tre controllori erano al lavoro anziché i sei previsti, conducendo quasi a un incidente.
Lo sciopero, sostenuto dall’UNSA-ICNA e anche dal USAC-CGT, ha visto la partecipazione di circa 270 controllori. Le compagnie aeree hanno anche accusato la Francia di non salvaguardare i voli in transito durante tali agitazioni, generando disagi a livello europeo.
O’Leary ha criticato l’Unione Europea e, in particolare, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sostenendo che molti voli cancellati avrebbero potuto operare se fossero stati protetti i sorvoli, come avviene in altri paesi europei durante simili scioperi.
Von der Leyen è stata esortata a intraprendere misure efficaci per tutelare i voli, vista la crescente pressione su di lei a causa delle recenti azioni che hanno scatenato critiche. Anna-Kaisa Itkonen, portavoce per i trasporti della Commissione europea, ha reiterato che la gestione del traffico aereo è sotto la responsabilità dei singoli Stati membri, pur riconoscendo il diritto allo sciopero. Tuttavia, ha sottolineato che questa è una questione che richiede un approccio più ampio e collettivo.