Mercoledì scorso, la Commissione europea ha reso noto che Daniel Calleja y Crespo, attuale capo consulente legale, verrà trasferito alla guida della Rappresentanza della Commissione in Spagna. Tale decisione ha generato interrogativi, poiché è stata annunciata poche ore dopo che il Tribunale generale dell’Unione Europea aveva emesso un giudizio sfavorevole nei confronti della Presidente Ursula von der Leyen in merito a una questione legale riguardante la trasparenza di alcuni messaggi privati.

Il tribunale ha infatti stabilito che la Commissione europea aveva infranto le norme sulla trasparenza rifiutandosi di divulgare comunicazioni tra von der Leyen e il CEO di Pfizer, scambiate durante un periodo critico della pandemia di Covid-19. In quanto consulente legale della Commissione, Calleja y Crespo sovrintende a tutte le proposte che hanno implicazioni legali e partecipa a tutte le riunioni rilevanti, fornendo pareri legali che solitamente orientano le decisioni della Commissione stessa.

Alcuni funzionari dell’UE, in un colloquio con POLITICO, hanno minimizzato il legame tra il trasferimento e lo scandalo, chiamato anche “Pfizergate”, sottolineando che Calleja y Crespo avrebbe semplicemente cambiato incarico dopo un lungo servizio di quasi 40 anni a Bruxelles. Un funzionario, che ha preferito rimanere anonimo, ha commentato che questo trasferimento appare più come una promozione che una sanzione. Paula Pinho, portavoce di spicco della Commissione, ha elogiato Calleja y Crespo, affermando che concludere la carriera come ambasciatore nel proprio Paese rappresenta un giusto riconoscimento per il suo contributo.

Nel frattempo, von der Leyen si trova sotto il fuoco delle critiche da parte di europarlamentari e sostenitori della trasparenza. Questi hanno contestato la mancata chiarezza della Commissione nel spiegare perché i messaggi testuali legati alla fornitura dei vaccini Covid-19 non fossero stati considerati rilevanti e quindi preservati. In risposta, l’esecutivo europeo ha sottolineato l’importanza della trasparenza per la Commissione e per la Presidente, dichiarando l’intenzione di rispettare gli obblighi legali e di valutare i passi successivi.

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