La nuova richiesta della NATO, fortemente sostenuta da Donald Trump, è quella di aumentare la spesa militare portandola al 5% del PIL per ogni Paese membro. Un dato impressionante se si considera che questa cifra sarebbe suddivisa in:

  • 3,5% destinato alla spesa militare classica;
  • 1,5% per investimenti in sicurezza allargata: cyber-difesa, tecnologie a doppio uso (civile e militare) e resilienza delle società contro gli attacchi ibridi.

Per l’Italia, questo significa una cifra mostruosa: 700 miliardi di euro in dieci anni. Un numero che rischia di essere un vero disastro economico, considerando che il nostro debito pubblico è già tra i più alti d’Europa.

Le stime dicono che serviranno 6-7 miliardi di euro in più ogni anno per dieci anni. Ma come reperire questi fondi senza aumentare ulteriormente il debito? Le risposte sono due, e nessuna è indolore: tagli ai servizi pubblici oppure aumenti delle tasse.

💣 Il rischio: distruggere welfare e ambiente

Molti esperti avvertono che questa corsa al riarmo metterà seriamente a rischio:

  • Le politiche di welfare;
  • Le misure contro la crisi climatica;
  • Gli investimenti in istruzione, sanità e innovazione.

In pratica, il prezzo delle armi potrebbe essere pagato dai cittadini, dalle famiglie, dai giovani e dal futuro stesso dell’Europa.

⚠️ La strategia di Trump: dividi et impera

Pochi hanno il coraggio di opporsi apertamente. E chi lo fa viene ricattato con la minaccia dell’aumento dei dazi commerciali.

Il disegno è chiaro: indebolire l’Unione Europea, dividerla, renderla meno autonoma. Quello che un tempo era un modello di democrazia, oggi rischia di trasformarsi in un imperialismo economico e militare mascherato, con evidenti ricadute anche sul nostro continente.

📜 L’articolo 11 della Costituzione italiana lo dice chiaramente

Ricordiamolo bene. L’articolo 11 della nostra Costituzione recita:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

Questo significa che ogni decisione sul riarmo dovrebbe:

  • Essere presa in ambito europeo, non sotto diktat esterni;
  • Rispettare la sovranità e le priorità interne di ogni Paese;
  • Puntare a strumenti di difesa comune (scudi difensivi) e non ad armamenti offensivi o nucleari.

🚀 Attenzione alle dipendenze tecnologiche

Anche l’ipotesi di scudi spaziali forniti da colossi come Elon Musk pone interrogativi seri. Se la tecnologia di difesa è nelle mani di privati americani, chi può garantirci che non venga usata secondo i loro interessi e non secondo quelli europei?

🇪🇺 L’Europa deve diventare adulta

L’Unione Europea deve smettere di essere un insieme di Stati divisi e condizionati dai singoli nazionalismi. Serve un Consiglio Europeo forte, capace di:

  • Guidare un’Europa politicamente unita;
  • Affrontare le grandi sfide del nostro tempo;
  • Costruire un futuro basato su democrazia, pace e libertà;
  • Superare i veti e le divisioni che bloccano ogni processo evolutivo federale.

🤔 La domanda che ci perseguita

Noi, generazioni cresciute tra guerre, crisi e paure, dobbiamo farci una domanda fondamentale:

Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?

Un mondo dominato dal bullismo dei potenti, armato fino ai denti con tecnologie di distruzione di massa sempre più sofisticate?

Oppure un mondo di pace, dialogo e fratellanza, dove la dignità umana e la cooperazione tra i popoli siano la vera priorità?


✍️ Conclusione

Il tempo delle scelte è ora. Serve coraggio, lucidità e una visione diversa. Il futuro dell’Europa e delle nuove generazioni dipende da ciò che decideremo oggi.

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