DALLA NOSTRA REDAZIONE A MOSCA – Un annuncio inaspettato è stato trasmesso ieri notte direttamente dal Cremlino. L’ora insolita del messaggio, all’una e mezza di notte, ha suscitato sorpresa tra chi è solito seguire la politica russa. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che l’urgenza della dichiarazione dipendeva dalla necessità di condividere un importante risultato degli incontri avvenuti nei giorni precedenti. Tuttavia, ciò che ha colto l’attenzione non sono stati i ringraziamenti rivolti ai leader internazionali che hanno partecipato alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca. Vladimir Putin ha speso giusto qualche attimo per esprimere gratitudine verso gli ospiti presenti, menzionando i veterani della Grande Guerra Patriottica e i reparti speciali cooperanti nella regione di Kursk.
Il presidente russo ha poi affrontato il tema dei rapporti con i Paesi europei definendoli al momento difficili. Ha sottolineato che, nonostante le provocazioni e gli atteggiamenti ostili di alcuni stati, il dialogo con l’Europa un giorno riprenderà su basi costruttive. Una chiara risposta alla recente proposta di tregua formulata da diverse nazioni europee durante visite ufficiali a Kiev, che non è stata accolta con favore da Mosca.
Un’approfondita critica è stata rivolta all’Ucraina, dipinta ancora una volta come ostile e colpevole di sabotare le iniziative di pace promosse dalla Russia. Putin ha ricordato le infrazioni ucraine ad accordi precedenti, oltre a sostenere che Kiev avrebbe tentato di minacciare i capi di stato stranieri riuniti nella capitale russa, senza però successo.
Alla fine del discorso, Putin ha proposto la ripresa immediata dei colloqui di pace, ipotizzando Istanbul come luogo adatto per le discussioni. Un chiaro segnale della volontà di Mosca di coinvolgere la Turchia come mediatore neutrale, mentre affida all’amministrazione di Donald Trump un ruolo cruciale nel facilitare un possibile accordo. Putin ha ribadito la sua volontà di raggiungere una pace che possa rappresentare un cambiamento storico, invitando l’altra parte al rispetto di un eventuale cessate il fuoco che duri nel tempo.
Il leader russo ha inoltre ringraziato gli sforzi internazionali volti alla pace, citando, tra gli altri, la Cina e il Brasile. Conclude auspicando un ritorno agli accordi mai realizzati, risalenti al periodo in cui le trattative sembravano avanzare verso la chiusura del conflitto. Tuttavia, l’assenza di fiducia nei confronti dell’Europa è evidente: la Russia guarda ora alla Turchia e agli Stati Uniti per una svolta diplomatica.