La Commissione europea ha fatto un annuncio inaspettato relativo all’introduzione di una nuova normativa destinata a regolamentare l’uso degli oceani appartenenti all’Unione Europea. Quest’annuncio, ricco di obiettivi generali ma povero di dettagli specifici, apre la strada a un lungo percorso di lobbying che influenzerà il futuro delle risorse marine europee. Una versione preliminare del Patto Europeo per gli Oceani, ottenuta da POLITICO, non menzionava alcuna legislazione specifica riguardante gli oceani, rendendo l’annuncio del legislatore giovedì qualcosa di inatteso per molte organizzazioni.
Costas Kadis, il Commissario europeo incaricato degli Oceani, ha annunciato che il nuovo Atto sugli Oceani sarà introdotto entro il 2027 e avrà il compito di aggiornare la Direttiva esistente sulla pianificazione dello spazio marittimo. Questa direttiva attualmente disciplina l’utilizzo economico delle acque dell’Unione Europea. Tuttavia, secondo Kadis, la portata del nuovo atto supererà quella dell’attuale direttiva, fungendo da cornice per l’attuazione degli ampi obiettivi delineati nel recentemente promesso Patto Europeo per gli Oceani, una delle priorità politiche del secondo mandato della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Tra gli scopi principali del nuovo Atto vi sono la semplificazione delle procedure amministrative, la promozione di pratiche sostenibili nell’acquacoltura e nella pesca, l’incremento del turismo oceanico, il rafforzamento della sicurezza marittima e un aumento degli investimenti nella ricerca scientifica sugli oceani. In merito, Kadis ha sottolineato che il nuovo Atto sugli Oceani consentirà di identificare in modo più chiaro gli obiettivi legati al mare, facilitando un’attuazione più armoniosa ed efficace, nonché riducendo il carico burocratico esistente.
Nonostante gli obiettivi ambiziosi, l’annuncio ha suscitato reazioni contrastanti a causa della mancanza di dettagli concreti. Questo ha aperto la strada a potenziali conflitti politici tra diversi gruppi, tra cui ambientalisti e rappresentanti del settore commerciale. In sintesi, il proposto Atto sugli Oceani, che fa parte di una visione più articolata per il futuro dei mari europei, punta a migliorare la pianificazione dello spazio marittimo mediante una governance più coordinata delle risorse marine, segnando l’inizio di un lungo percorso di delibere e confronti per giungere a una normativa condivisa.