In un recente incontro a Tallinn, i ministri degli Interni di vari Paesi nordici, baltici e della Polonia hanno presentato una dichiarazione congiunta indirizzata all’Unione europea, sollecitando misure restrittive sull’ingresso e la circolazione nello spazio Schengen per individui legati in passato o attualmente alle forze armate russe. Il contenuto del documento si concentra particolarmente sulla necessità di adottare una strategia comune per limitare la concessione di permessi e visti di soggiorno a coloro che hanno servito l’esercito russo, specialmente per chi ha combattuto in Ucraina. Durante l’incontro, Igor Taro, ministro estone, ha sottolineato la necessità di tale controllo, in quanto la presenza di questi individui potrebbe minare la sicurezza di tutta l’Europa.

Nel frattempo, dall’Ucraina, è stato annunciato dal presidente Volodymyr Zelensky che il generale Hennadiy Shapovalov è stato designato come nuovo comandante delle forze terrestri. Altrove, Papa Leone XIV, in un’intervista, ha manifestato l’esigenza di unirsi per trovare soluzioni alla guerra. D’altra parte, le tensioni geopolitiche continuano con Mosca che accusa l’Ucraina di sostenere il terrorismo nel Sahel e apre alla possibilità di nuovi colloqui a Istanbul post 22 giugno, come dichiarato dalla portavoce russa Zakharova.

L’economia russa sembra vacillare, con il ministro del Sviluppo economico Maxim Reshetnikov che annuncia l’imminente rischio di recessione, se non verranno prese misure adeguate. Nel contesto delle sanzioni, il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, ha affermato la necessità di continuare a colpire la Russia in settori chiave come quello energetico e bancario.

Volodymyr Zelensky potrebbe partecipare al prossimo vertice europeo, con la presenza fisica a Bruxelles ancora incerta. Intanto, la dinamica di scambi di prigionieri tra Russia e Ucraina prosegue, con il ritorno sperato dei prigionieri ucraini, mentre Mosca dichiara conquiste territoriali nell’est del Paese. Il presidente Zelensky, durante una visita a un sito di attacco a Kiev, ha ribadito la resilienza ucraina, mentre il Cremlino esorta l’Ucraina a riconoscere i cambiamenti di realtà.

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