Masao Tomonaga, noto ematologo giapponese, uno dei pochi sopravvissuti alla seconda bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti su Nagasaki nel 1945, ha partecipato di recente al Meeting di Rimini in Italia. Questo incontro, dedicato all’amicizia tra i popoli, nasce dal movimento cattolico di Comunione e Liberazione e quest’anno ha accolto un ospite speciale che, con una “forza tranquilla”, continua a lottare contro la minaccia delle armi nucleari.

Tomonaga aveva solo due anni quando il 9 agosto 1945 la bomba “Fat Man” colpì Nagasaki, tre giorni dopo “Little Boy” su Hiroshima. La sua casa, situata a poco più di due chilometri dall’epicentro, fu danneggiata, ma lui e sua madre riuscirono a salvarsi fuggendo. Fin da piccolo, Tomonaga ascoltava le storie di sua madre e si avvicinò alla medicina, specializzandosi in ematologia, ispirato dall’aumento dei casi di leucemia tra i sopravvissuti delle due città devastate.

Oggi, all’età di 82 anni, il professor Tomonaga è un’autorità in materia di leucemia indotta dalle radiazioni. Recentemente, ha condiviso la sua esperienza davanti a studenti americani molto attenti e ha ricevuto un riconoscimento al Nobel per la Pace a Oslo. Attraverso la confederazione Nichon Hidankyo, Tomonaga intreccia memoria e scienza, studiando gli effetti a lungo termine delle radiazioni sulle cellule umane. Le sue ricerche dimostrano che la radioattività provoca danni permanenti al DNA, con potenziali effetti cancerogeni che possono manifestarsi decenni dopo l’esposizione.

Tomonaga ha anche diretto l’ospedale della Croce Rossa giapponese come specialista per i sopravvissuti alle radiazioni, gli hibakusha. Tra le sue esperienze, racconta di una donna che, sopravvissuta grazie alle spesse mura in cemento della sua casa, ha vissuto per anni con la paura latente del cancro fino alla diagnosi di leucemia. Queste storie evidenziano il lascito devastante delle bombe atomiche, un richiamo alla consapevolezza e alla responsabilità che il mondo dovrebbe assumersi per evitare ulteriori tragedie.

Nel contesto globale attuale, in cui l’uso delle armi nucleari è tornato ad essere una minaccia concreta, Tomonaga mette in guardia dall’uso crescente dell’intelligenza artificiale nel controllo degli arsenali atomici. Secondo lui, la comunità internazionale ha urgente bisogno di nuove convenzioni per prevenire rischi ulteriori in questo campo.

Nonostante gli accordi parziali come il Trattato ONU per il bando delle armi nucleari, il 50% dei paesi non lo ha ancora ratificato. Tuttavia, un gruppo di anziani sopravvissuti, fra cui Tomonaga, continua a combattere per un mondo libero da armi nucleari. Alsessant’anni dalla morte imminente sotto Fat Man, l’ematologo è testimone vivente del passato e difensore del futuro, ribadendo che, nonostante innovazioni e miniaturizzazioni, le conseguenze delle armi atomiche restano tragicamente inalterate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *