A metà giugno, la Groenlandia accoglierà la visita del presidente francese Emmanuel Macron, un evento che segna una chiara dimostrazione di appoggio al territorio autonomo danese, da tempo oggetto di interesse da parte degli Stati Uniti sotto l’amministrazione di Donald Trump. Durante il suo soggiorno, Macron avrà l’opportunità di confrontarsi con Jens-Frederik Nielsen, primo ministro della Groenlandia, e Mette Frederiksen, premier danese, come confermato dalle dichiarazioni rilasciate dai governi di Francia e Danimarca.

L’agenda degli incontri prevede discussioni incentrate su temi di primo piano come la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale e dell’Artico, l’impegno verso un’energia sostenibile e i cambiamenti climatici. Inoltre, le risorse minerarie critiche rappresentano un altro aspetto di interesse comune da affrontare. La scelta di Macron di visitare la Groenlandia avviene in un contesto di crescente tensione, in cui Trump continua a manifestare l’intenzione di annettere l’isola. Fin dall’inizio della sua presidenza, Trump ha espresso interesse per l’isola, non solo per la sua popolazione di poco più di 56.000 abitanti, ma per le possibilità offerte dalle sue risorse e dalla sua posizione geostrategica.

Dalla rielezione nel novembre scorso, il leader statunitense ha intensificato le pressioni per acquisire l’isola, lasciando intendere che non escluderebbe l’uso di mezzi non pacifici per raggiungere il suo obiettivo. In risposta, Frederiksen ha definito la visita di Macron come un significativo simbolo di solidarietà europea in risposta alle minacce statunitensi. Nel mese di maggio, Vivian Motzfeldt, ministra degli Esteri della Groenlandia, ha esposto in un’intervista a POLITICO l’intenzione del paese di collaborare più strettamente con l’Unione europea, ponendo particolare enfasi sulla condivisione e lo sviluppo delle risorse minerarie, tra cui uranio e grafite, elementi essenziali per molte filiere produttive a livello mondiale.

Nonostante le abbondanti risorse naturali, la Groenlandia non ha ancora avviato uno sfruttamento sistematico delle sue miniere. Va anche considerato il peso della presenza militare statunitense sull’isola, testimoniato dalla visita a marzo del vicepresidente americano JD Vance alla Base Spaziale di Pituffik. Situata in un punto strategico per il monitoraggio di Russia e Cina, tale base rappresenta l’interesse persistente degli Stati Uniti nella regione. Durante la sua visita, Vance ha invitato la Groenlandia a formalizzare un’intesa con Washington, sostenendo che sarebbe preferibile una protezione da parte degli Stati Uniti rispetto a quella storicamente assicurata dalla Danimarca. Questo invito ha trovato l’opposizione di Frederiksen, che ha ribadito l’inammissibilità di un’annessione territoriale, sottolineando i limiti imposti dal diritto internazionale anche in materia di sicurezza globale.

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