Domenica, Roma è stata teatro di un evento mondiale di grande rilevanza, poiché leader internazionali si sono ritrovati nella capitale italiana per la seconda volta in meno di un mese. L’occasione era l’insediamento di Papa Leo XIV come leader della Chiesa Cattolica, una cerimonia accompagnata da una spettacolare manifestazione di sfarzi vaticani. Leo XIV, eletto dopo la scomparsa di Papa Francesco avvenuta il Lunedì di Pasqua, ha già offerto il Vaticano come luogo per negoziazioni di pace riguardanti l’Ucraina, invitando le due fazioni rivali a “incontrarsi, dialogare, negoziare.”
Prima ancora della sua entrata ufficiale in carica, la città eterna è diventata il contesto per incontri bilaterali informali. Infatti, la cerimonia in Piazza San Pietro ha fornito una piattaforma per strette di mano e dialoghi tra leader. Tra i presenti figuravano il Vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, e il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, che si sono scambiati una stretta di mano, un gesto che contrastava nettamente con la tensione vissuta durante il loro ultimo incontro pubblico avvenuto a febbraio a Washington.
Dopo la cerimonia, Zelenskyy ha avuto incontri separati con Vance e il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, anch’esso presente alla cerimonia. Inoltre, il presidente ucraino ha avuto l’opportunità di un’udienza privata con Papa Leo al Vaticano, invitandolo a visitare l’Ucraina. Questo incontro ha segnato la prima volta che un capo di governo è stato ricevuto dal nuovo papa, e i due avevano già avuto precedenti contatti telefonici, nei quali Leo aveva espresso il proprio sostegno all’Ucraina.
La prima dimostrazione delle capacità diplomatiche di Papa Leo come mediatore è avvenuta quando ha conversato con Vance a margine dell’evento. In passato, prima della sua elezione, Leo aveva pubblicamente criticato la politica di deportazioni di massa dell’amministrazione Trump sui social media e aveva avuto divergenze con Vance.
Domenica, Leo XIV ha attraversato Piazza San Pietro sulla caratteristica autovettura papale bianca, accolto da una folla di circa centomila fedeli, turisti, rappresentanti della nobiltà e diplomatici, inclusi sacerdoti e cardinali. Tra i partecipanti di spicco, erano presenti il Cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, insieme ai leader canadese e italiano, Mark Carney e Giorgia Meloni. Tuttavia, una presenza mancata è stata quella del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che aveva suscitato grande attenzione con la sua storica riunione con Zelenskyy all’interno della Basilica di San Pietro durante il funerale di Papa Francesco.
In seguito, Meloni e von der Leyen hanno tenuto incontri con Vance e Rubio presso il Palazzo Chigi per affrontare le relazioni tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Si prevedeva inoltre che Vance e Rubio avrebbero tenuto ulteriori incontri con Zelenskyy presso la residenza dell’ambasciatore statunitense a Roma.
Le strade intorno a Piazza San Pietro pullulavano di pellegrini che intonavano cori in onore del nuovo papa e sventolavano bandiere americane e peruviane. Leo XIV, di origini statunitensi e peruviane, è il primo pontefice americano, precedentemente missionario in Perù, a guidare la Chiesa in un momento complesso per la leadership degli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump impegnata a ridefinire il ruolo di Washington nelle istituzioni multinazionali.
Leo XIV ha inaugurato il suo pontificato con la promessa di fare della pace un pilastro del suo mandato. La sua dichiarazione, “sono i pacificatori a fare la storia”, ha evidenziato questa volontà. Le sue prime parole rivolte ai fedeli dopo l’elezione sono state “La pace sia con tutti voi”, offrendo il Vaticano come luogo di mediazione per le controversie globali, sottolineando che la guerra “non è mai inevitabile.”
Arrivato in piazza un’ora prima dell’inizio ufficiale della cerimonia, Papa Leo ha salutato la folla dal popemobile scoperto, accompagnato da un ingente servizio di sicurezza. Nella sua omelia, ha delineato una visione di un mondo riconciliato, affermando la necessità di superare le divisioni causate da odio, violenza, pregiudizi e disuguaglianze economiche. Ha chiamato i cristiani, insieme ad altre religioni e uomini di buona volontà, a cooperare per edificare un mondo dove la pace prevalga.
Durante la celebrazione, il nuovo Papa ha ricevuto lealtà dai cardinali, simbolizzata dal bacio della mano, e ha ricevuto emblemi simbolici del suo ruolo: il pallio, rappresentante il suo compito pastorale, e l’anello del pescatore, con l’effigie di San Pietro.